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SULMONA – Era finito sotto processo per aver omesso di comunicare all’Inps la propria residenza all’estero senza richiedere la sospensione del beneficio. Ma per un 84 enne di Pratola Peligna, R.D.P. è arrivata oggi la sentenza di assoluzione, perché il fatto non sussiste, pronunciata dal collegio giudicante del Tribunale di Sulmona. L’uomo si era visto modificare la sua pensione d’invalidità in assegno sociale, finendo sotto processo con l’imputazione di truffa nei confronti dell’istituto previdenziale. L’avvocato della difesa, Serafino Speranza, è riuscito a dimostrare che le somme per le quali l’imputato è stato mandato sotto processo non erano assolutamente reali. Ed infatti da un accertamento si è potuto produrre un “certificato storico” che attestava che la forbice di tempo in attenzione era dal 25 maggio 2015 al 1 luglio 2015 e non come inizialmente si era sostenuto in atti, cioè dal 29 agosto 2013 al 1 luglio del 2015; non più quindi 16.134 euro ma 639 euro. Somma ritenuta comunque dal Pm di lieve entità. “Ma la cosa che più di tutte ci ha fatto piacere”- afferma l’avvocato Speranza- “è che è stata riconosciuta con l’assoluzione perché il fatto non sussiste la circostanza che l’imputato affetto sin da giovane età da una gravissima forma di handicap, soltanto al compimento del 65º anno di età si è visto modificare la pensione di invalidità in assegno sociale. Assegno che ormai da tempo non riceve più per essere cittadino italiano residente in Venezuela ma che non gli è stato nuovamente riconosciuto dall’Inps nel suo status di invalido, consentendo allo stesso di godere nuovamente della pensione di invalidità”. Il legale del pensionato esprime quindi soddisfazione anche se si resta in attesa della riattivazione dell’erogazione della pensione di invalidità, istanza arriva sul tavolo dell’Inps ma rimasta a tutt’oggi inevasa.

Andrea D’Aurelio

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