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SULMONA – Si allarga la lista dei dirigenti comunali o ex che battono cassa per le retribuzioni di risultato riconosciute, ma non pagate. Così, dopo l’ex comandante dei vigili urbani, Antonio Litigante, ha seguito il suo esempio la ex dirigente Katia Panella, che da gennaio ha chiesto e ottenuto il trasferimento all’Inps dell’Aquila, l’ex responsabile dell’Ufficio legale Guido Blandini e altri dipendenti. L’ultima in ordine di tempo è la Panella, il cui saldo è oggetto della determina del dirigente del Settore personale Filomena Sorrentino, pubblicata sull’Albo Pretorio del sito istituzionale del comune. Nel documento si riconosce “definitivo pagamento di quanto riconosciuto a titolo di retribuzione di risultato nell’atto di precetto acquisito al protocollo numero 16405 dell’8 aprile scorso, a seguito del decreto ingiuntivo 84 del 2018, emesso dal Tribunale di Sulmona, in funzione del Giudice del Lavoro”.
La somma riconosciuta con determina numero 805 del 10 giugno scorso, ammonta a 29.615 euro a titolo di retribuzione di risultato, per gli anni 2012 e 2013, quando la Panella era Dirigente del terzo settore. Il calcolo, però, arriva a superare i 40mila euro, aggiungendo gli oneri, l’Irap, rivalutazione ed interessi (per un totale di 40.159). Ai 40mila della Panella si aggiungono altri 60mila dell’ex avvocato comunale Blandini, che aggiunti ai circa 450.000 di Litigante, superano il mezzo milione di euro che il Comune avrebbe potuto quasi dimezzare, non calcolando oneri, interessi e spese legali che è stato condannato a pagare ogni volta, trattandosi di retribuzioni dovute ai dipendenti. A loro si aggiungeranno gli altri, nella speranza che non debbano ricorrere addirittura a precetti e pignoramenti come nel caso di Litigante. C’è da scommettere, però, che la lista è destinata ad allungarsi vista la lunga scia di cause vinte a mani basse dal maggiore Litigante, proprio perché somme dovute e riconosciute per legge, che l’ente però non ha mai provveduto a saldare. (a.d’.a.)

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