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AVEZZANO – “Il decesso è stato sicuramente causato dalla malattia professionale”. La sentenza che dà ragione a una donna di Castel Di Ieri, assistita dal Tribunale per i diritti del malato di Sulmona, arriva dal Tribunale di Avezzano. Il marito è morto nel maggio del 2013 per un mesotelioma maligno pleurico, una patologia che ha contratto negli undici anni di lavoro presso una fabbrica di Avezzano, precisamente dal settembre del 1982 al dicembre del 1993. Nel 2012 l’uomo si ammala e il decesso arriva l’anno successivo. La donna di Castel Di Ieri inizia la sua battaglia, ritenendo che il marito sia morto per l’esposizione delle fibre di amianto negli undici anni di lavoro in fabbrica. L’Inal non vuole sapere e la moglie dell’operaio morto è costretta a bussare alle porte del Tribunale per i diritti del malato di Sulmona. Nei giorni scorsi ecco la sentenza che dà ragione alla donna. “Appare del tutto ragionevole ammettere una significativa esposizione del soggetto alle fibre di amianto, causa riconosciuta dalla patologia tumorale, durante il periodo di attività lavorativa”- si legge nella sentenza del Tribunale. “La donna è stata seguita dal nostro Tribunale per i diritti del malato. Per noi e per lei si tratta di un grande risultato”- commenta con soddisfazione il rappresentante legale del Tdm Catia Puglielli. Ora l’Inail dovrà corrispondere una rendita ai superstiti oltre ai ratei maturati e maturandi che scaturiscono dall’istanza amministrativa.

Andrea D’Aurelio

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