SULMONA – Da Guido Angelilli, candidato con il Pd per le prossime regionali, riceviamo e pubblichiamo. “Dal confronto continuo e costante con i sindaci dell’alto Sangro emerge sempre più chiaramente come le aree dell’Abruzzo interno vivano le stesse preoccupazioni e gli stessi problemi: una sanità che, come vuole il centrodestra, è sempre più votata all’efficienza anziché alla tutela del diritto a curarsi; una scuola sempre più decentrata dai comuni più piccoli anziché difesa e sostenuta; una mobilità inadatta piuttosto che organizzata. L’Abruzzo montano vive una sperequazione non più perdonabile. Lo sa bene Luciano D’Amico, candidato alla presidenza della Regione Abruzzo che, da abruzzese, conosce le difficoltà che la sua regione vive. Per questo siamo al suo fianco quando descrive, dati alla mano, le aree interne che immagina: territori le cui peculiarità devono essere una risorsa e non uno svantaggio. L’importante disponibilità di risorse ambientali e risorse culturali dai beni archeologici, ai piccoli musei, ai centri di mestiere, possono contrastare la marginalizzazione e creare nuove opportunità di sviluppo, di vita e di rilancio dei territori e delle comunità locali. Se sostenuto e supportato lo sviluppo di questi centri, farà superare anche il gap di una regione a due velocità, dando slancio allo sviluppo dell’intero Abruzzo. Per questo stiamo già lavorando insieme a tanti altri sindaci promuovendo nuove metodologie di analisi e di intervento facendo squadra tra Comuni che sono pronti al cambiamento. Uniti dal coraggio delle idee, un passo alla volta, stiamo riuscendo a contrastare la marginalizzazione e creare nuove opportunità di sviluppo, di vita e di rilancio dei territori e delle comunità locali. Tanto più faremo quando gli abruzzesi, il prossimo 10 marzo, daranno fiducia al nostro candidato presidente per aiuterci a creare un altro Abruzzo possibile. Perché l’Abruzzo merita di più”