Il copro della polizia penitenziaria ha celebrato anche a Sulmona il 207° anniversario di fondazione. Una cerimonia si è svolta questa mattina nella scuola di formazione in località Fonte d’Amore, alla presenza del sindaco Gianfranco Di Piero e di autorità civili e militari. Sono intervenuti il Prefetto dell’Aquila, Giancarlo Di Vincenzo, ed il vice provveditore dell’amministrazione penitenziaria, Silvana Sergi. Alla cerimonia non ha partecipato volutamente il Sappe Abruzzo per protesta nei confronti del provveditore interregionale Maurizio Veneziano. “In tutta Italia”, spiega il segretario regionale del sindacato Giuseppe Ninu, “questa ricorrenza è stata celebrata nelle varie piazze o nei pressi di monumenti storici con la partecipazione della cittadinanza. In Abruzzo, invece, ad un anno del suo insediamento come provveditore, ha fatto celebrare per due anni consecutivi la ricorrenza nell’aula magna della scuola, con l’aggravante della sua assenza”.
Di seguito la nota del segretario regionale Sappe, Giuseppe Ninu, indirizzata anche al segretario generale Sappe, Donato Capece, alla scuola di formazione della polizia penitenziaria ed alle segreterie locali Sappe Abruzzo:
“Egregio Dottore, l’Organizzazione sindacale che ho l’onore di rappresentare, in coerenza con le finalità perseguite, non sarà partecipe della Cerimonia onorante la fondazione del Corpo di Polizia Penitenziaria, programmata nella Scuola di Sulmona il prossimo 20 marzo. Con profondo rammarico, è inevitabile reiterare la totale inesistenza dei provvedimenti preannunciati in occasione degli incontri svolti in Sua presenza, non ultimo l’incontro del 22 febbraio a Pescara, peraltro mai attuati, con l’esito di esacerbare le già estreme fattispecie, lavorative e umane, cui è costretto il Personale della Polizia penitenziaria in servizio negli Istituti abruzzesi. Duole evidenziare, in merito alla scelta del luogo cerimoniale, la formula di appartatezza, ad onta del profondo e inscindibile radicamento, anche affettivo, che il Corpo ha ormai consolidato con la realtà cittadina di Sulmona e dell’intero Abruzzo, sicché l’intero consorzio sociale ignora l’apporto quotidiano reso al mantenimento della sicurezza generale. Ella ha contezza di procedure di altro tenore poste essere in altre località nazionali, senza distinzione di entità demografiche, dalle metropoli ai centri più dimensionati, ove la popolazione riscontra la presenza incisiva del Corpo nell’apprestamento di doveri effettivamente condivisi con i residenti. Tale ennesima, quanto deludente determinazione, ribadisce ancora una volta, il suo basso interesse per il territorio regionale abruzzese”.