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L’AQUILA – Sono stati interrogati dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale dell’Aquila i tre dipendenti della Asl sospesi dal servizio nei giorni scorsi poichè indagati nell’inchiesta su un appalto da 1,4 milioni per l’acquisto di apparecchiature mediche. Tra gli indagati e sospesi anche Michela D’Amico, ex assessore comunale a Castel di Sangro. Il pm Marco Maria Cellini aveva chiesto per tutti gli arresti domiciliari con divieto di comunicazione con soggetti diversi dai conviventi. Indagato, ma a piede libero, anche un dirigente Asl. I tre dipendenti sospesi sono stati sentiti al giudice che si è riservato apposita ordinanza. I legali puntano alla revoca della misura interdittiva. Al centro dell’inchiesta c’è la pubblicazione di un bando per l’accusa confezionato “su misura” per l’acquisto di neurotrasmettitori midollari, che partiva da una base d’asta di oltre 1,4 milioni di euro, pubblicato nell’agosto dello scorso anno. L’anomalia inserita per favorire una ditta interessata all’appalto sarebbe rappresentata dalla richiesta di una tipologia specifica di neurotrasmettitore, “compatibile con Rm 3 Tesla, con stimolazione adattabile automaticamente alla posizione del paziente”. Una caratteristica che solo una delle imprese in gara poteva garantire, tanto che a protestare sono state le concorrenti. Il bando è stato dunque modificato, ma senza rimuovere di fatto l’aspetto premiale del neurotrasmettitore. Intanto però erano scattate le verifiche interne alla Asl tant’è che la gara era stata annullata

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