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SULMONA. “Se riscontrate illegalità rivolgetevi alla magistratura. Non ho paura di dimostrare la mia trasparenza e correttezza nella gestione dei beni pubblici, guidato solo da spirito di
servizio e amore per la Città”. Lo afferma in una nota l’assessore comunale alla cultura, Andrea Ramunno, a proposito della gestione dell’area celestiniana. L’assessore precisa di non essere più socio della Fondazione per il Morrone. Di seguito la nota: “Dopo il primo comunicato stampa a firma di alcuni consiglieri di minoranza avevo deciso di non rispondere perché sono più abituato a scrivere per costruire qualcosa per la città, invece che
utilizzare la stampa per attaccare qualcuno. Corre però l’obbligo di fare alcune precisazioni, più che per tutelare me, per tutelare le associazioni che da anni si spendono senza secondi fini per
il bene di questo territorio. E quando si tocca l’associazionismo non si può restare a guardare. Il fatto che ha sollevato le proteste è stata una riunione che ho tenuto sabato pomeriggio presso il Comune di Sulmona a porte aperte (e non nelle “segrete stanze” come qualcuno le ha
chiamate) con le associazioni (tutte) che prima del mio insediamento come assessore avevano protocollato dei progetti di partenariato per la gestione e valorizzazione dell’Area del Morrone.
Voglio specificare che si tratta di procedura trasparente in quanto la riunione (ribadisco aperta a tutti e fatta a porte aperte) aveva come obiettivo non quello di procedere ad affidamento dell’area ma quello di far dialogare associazioni senza scopo di lucro che già da anni lavorano
per la valorizzazione dell’area. Le procedure successive, così come emerso dall’incontro, sarebbero state di “evidenza pubblica” al fine di consentire a chiunque di partecipare alle attività di valorizzazione e gestione dell’area (per chi volesse approfondire art. 134 Dlgs n.36
del 31 marzo 2023, già utilizzato per altri partenariati in città). In merito alla mia posizione all’interno dell’associazione “Una fondazione per il Morrone” specifico che circa 10 anni fa ho contribuito alla sua nascita e come me è “socio fondatore”
anche qualcuno che ha firmato il comunicato stampa contro di me. Tra i 144 soci ci sono numerose persone che oggi ricoprono cariche pubbliche locali e regionali ma nel rispetto che mi contraddistingue non le citerò nemmeno perché non vedo nulla di sbagliato nel contribuire alla nascita di un’associazione che ha come fine quello del recupero di “Campo 78”.
Specifico che dal momento della mia elezione a Consigliere Comunale (circa 8 anni fa) ho cessato ogni mia attività all’interno dell’associazione non partecipando nemmeno alle
assemblee (vedere verbali e registro presenze) e non rinnovando alcuna quota annuale (motivo di conservazione dello status di socio). Non mi faccio intimidire da questi attacchi e proseguirò nel lavoro che sto svolgendo per dare finalmente vita ad una delle aree di maggiore rilevanza storica, culturale e turistica a livello
nazionale. Se riscontrate illegalità rivolgetevi alla magistratura. Non ho paura di dimostrare la mia trasparenza e correttezza nella gestione dei “beni pubblici”, guidato solo da spirito di
servizio e amore per la Città”

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