SULMONA – Costringeva la madre a vivere nel disordine e in un unica stanza riscaldata con stufetta elettrica. Protagonista della vicenda giudiziaria è un 50 enne residente a Sulmona che è stato condannato questa mattina dal giudice, Francesca Pinacchio, alla pena di due anni reclusione, risarcimento da liquidare in sede civile e pagamento delle spese processuali per circa 3 mila euro. Sette anni di maltrattamenti, dal 2012 fino al 31 marzo 2019, nel corso dei quali, secondo l’accusa, l’imputato avrebbe costretto la madre a vivere nel disordine, una specie di “discarica” attrezzata nella comune abitazione, vietandole di rimuovere qualsiasi oggetto. La donna sarebbe stata costretta a vivere in un’unica stanza riscaldata. Non poteva usare la cucina e i pasti venivano consegnati dalla figlia nonché sorella dell’imputato. Una vera e propria umiliazione che portò le forze dell’ordine, dietro richiesta di aiuto, ad intervenire sul posto e a sequestrare in perfino due carabine. L’uomo, difeso dall’avvocato Fabio Guido, fu sottoposto a misura cautelare. Oggi la condanna alla pena di due anni (sospesa) e al risarcimento alla parte civile, rappresentata dall’avvocato, Vittorio Masci. Per la difesa gli episodi contestati non sono avvenuti con abitualità. Ma il giudice non è stato dello stesso avviso