Il direttore generale Infrastrutture e sicurezza del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Marilena Barbaro, ha firmato il decreto di autorizzazione del progetto definitivo del metanodotto Sulmona-Foligno, dando così il via alla costruzione e all’esercizio dell’opera. Il decreto ripercorre il lungo iter amministrativo dell’opera, dall’ottenimento della Via nel 2011 fino al consiglio dei ministri dello scorso ottobre che ha dato l’approvazione definitiva al progetto. “Il metanodotto di 169,2 km da 48”, si legge nel documento, è inserito nei Piani decennali di Snam 2014-2023 e nella lista dei Pci Ue e costituisce uno dei cinque tratti funzionalmente autonomi della “Linea Adriatica”, che “consentirà di incrementare le capacità di trasporto del gas proveniente dai punti di entrata della rete nazionale ubicati nel Sud Italia nonché il potenziamento delle reti locali esistenti, l’aumento della flessibilità del sistema e un ulteriore miglioramento del livello di affidabilità per la fornitura, assumendo una valenza strategica per il sistema nazionale di trasporto del gas”. L’opera, spiega il provvedimento, costituisce infatti “un’infrastruttura strategica, ai fini della diversificazione delle fonti e delle rotte di approvvigionamento energetico, come anche ritenuto da ultimo dalla Commissione europea”, in quanto il potenziamento della rete di trasmissione italiana dei gasdotti “può garantire le forniture provenienti da Tap, EastMed e Nord Africa” al Centro e Sud-Est Europa. Il decreto autorizza la costruzione e l’esercizio dell’opera, dichiarata di “pubblica utilità”, e impone a Snam Rete Gas di adempiere alle prescrizioni deliberare dal Consiglio dei Ministri, in particolare la progettazione e realizzazione del metanodotto “in conformità agli esiti delle verifiche svolte da un ente terzo, con specifico riguardo alla mappatura delle faglie note presenti lungo il tracciato”. I lavori di costruzione del gasdotto Sulmona-Foligno dovranno iniziare entro due anni e concludersi entro cinque anni.