SULMONA – “Potranno riprendere le attività del Centro di Salute Mentale, il Centro Diurno Psichiatrico e il Centro di Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza situati nella struttura di viale Mazziniâ€. Lo annuncia il sindaco di Sulmona Annamaria Casini, spiegando che solo dopo aver ricevuto la documentazione dalla Asl1 sono state completate le procedure amministrative e sono stati firmati dal Comune i provvedimenti finalizzati ad autorizzare la ripresa di attività importanti per tanti pazienti affetti da particolari patologie. “Abbiamo cercato di accelerare i tempi il più possibile, al fine di ridurre al minimo i tanti disagi che i pazienti e le loro famiglie hanno dovuto affrontare. L’impegno dell’amministrazione, unitamente a quello dei funzionari e del dirigente, che ringrazio, è stato massimo dal momento in cui nei mesi scorsi fui costretta ad emettere il provvedimento di sospensione delle attività , a causa delle criticità che furono rilevate dal Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute –Nas di Pescara, su esposto del sindacato Nursind, in riferimento alle carenze riscontrate nei locali di viale Mazzini†afferma il sindaco. “Confido che torneranno presto ad essere operativi i tre importanti presidi sanitari, punti di riferimento preziosi per molti pazienti del territorio che, insieme alle loro famiglie, hanno atteso questo momento. Si tratta di servizi sanitari parte integrante della medicina territoriale, sulla quale non è possibile continuare a giocare in difesa. E’ necessario un deciso rilancio per ampliarli e migliorarli, in considerazione della loro strategicità ad integrazione con l’ospedale, in relazione alla riqualificazione complessiva della sanità localeâ€. La vicenda comincia con l’ispezione dei Nas Abruzzo che riscontrarono una serie di irregolarità nella struttura di viale Mazzini. Da qui l’ordinanza di sospensione delle attività emessa dal sindaco impugnata davanti al Tar Abruzzo dalla Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila ma i giudici amministrativi diedero ragione al primo cittadino. Ora la vicenda arriva finalmente alle battute finali. Perché, in attesa del completamento delle procedure burocratiche, disagi e caos per gli utenti non sono mancati, come più volte evidenziato dal Tribunale per i diritti del Malato che aveva chiesto anche l’accesso agli atti.
Andrea D’Aurelio