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Sulmona – L’ex commissario straordinario della Croce Rossa Italiana Maurizio Scelli non dovrà più risarcire l’ente che è stato da lui gestito fino al 2005. La vicenda, durata per troppi anni, si chiude definitivamente con una svolta positiva per l’ex deputato del Pdl. La Corte dei Conti in una recente sentenza ha infatti cancellato due precedenti condanne a suo carico per il risarcimento di un danno erariale, inizialmente di 900mila euro e poi ridotto a 700mila, procedendo all’assoluzione. L’accusa era quella di aver autorizzato due alti dirigenti ad acquistare servizi informatici senza che nel bilancio ci fossero i fondi necessari. C’è volto tempo da parte di Scelli per dimostrare la realtà dei fatti in quanto solo nel dicembre 2014 e nel maggio scorso la Croce Rossa ha ammesso che nel bilancio 2005 (ultimo della sua gestione) vi erano disponibili quasi 11milioni di euro, utili a coprire ogni spesa. Sono state dunque azzerate completamente le ipotesi del danno patrimoniale con l’esclusione di qualsiasi responsabilità al riguardo. “Sono stato solo vittima di una profonda ingiustizia”. Afferma Maurizio Scelli che racconta inoltre di aver trascorso questi anni tra ombre e diffidenze sulla sua persona, nonostante le assoluzioni in ben cinque procedimenti giudiziari, costringendolo a rinunciare a qualsiasi ruolo pubblico tant’è che nel dicembre 2012 annunciò a malincuore di terminare l’esperienza parlamentare non ricandidandosi. “L’invidia che ho subito in maniera davvero devastante – prosegue – è documentata dal web che è pieno di cattiverie nei miei riguardi come se non fosse servito a nulla occuparmi sempre di chi ha bisogno”. Sono stati tanti i riconoscimenti ed attestati di stima nei suoi confronti. Ne sono testimonianza l’incontro con Papa Giovanni Paolo II e la medaglia d’oro al merito civile conferita nel novembre 2004 dall’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. “La vicenda – aggiunge – ha soltanto macchiato una conduzione esemplare dell’istituzione più amata dagli italiani”. Nell’ultimo anno della sua gestione Maurizio Scelli chiuse con un consistente avanzo di amministrazione di 50milioni di euro lasciando dunque un bilancio sanissimo e facendo in modo che l’esercizio finanziario del 2006 fosse in perfetto equilibrio. Una gestione migliorata strada facendo che permise di realizzare la sede della Croce Rossa di Sulmona, una delle più belle d’Italia, voluta fortemente dall’indimenticato presidente Alfonso De Deo. La svolta positiva della vicenda giudiziaria restituisce onore a Maurizio Scelli, protagonista come commissario straordinario della Croce Rossa Italiana di numerose missioni all’estero e considerato abile mediatore, in grado di contribuire alla liberazione di alcuni ostaggi in Iraq che ne hanno esaltato l’indubbia capacità operativa in scenari difficili.

Domenico Verlingieri

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