banner
banner
banner
banner
banner
banner
banner
banner
banner
banner
Foto LaPresse/Manuel Romano 31-01-2013 L'Aquila, Italia Cronaca Stupro L'Aquila: Francesco Tuccia, ex militare è stato condannato a 8 anni per violenza sessuale nei confronti di una studentessa laziale stuprata all'uscita di una discoteca de L'Aquila nella notte tra l'11 e il 12 febbraio 2012. Nella foto: in attesa della sentenza Photo LaPresse/Manuel Romano 31-01-2013 L'Aquila, Italy news Rape L'Aquila: Francesco Tuccia, a former soldier has been sentenced to eight years for sexual assault against a student raped Lazio exit of disco in L'Aquila in the night between 11 and 12 February 2012. In the photo: pending judgment

Il 31 dicembre scorso Simona Giannangeli, avvocato dell’Aquila e presidente del centro antiviolenza del capoluogo, subisce il terzo attentato, l’ennesimo danneggiamento alla sua autovettura parcheggiata su pubblica strada. “Una gomma è stata mirabilmente squarciata in due punti. Nel mese di gennaio 2019 era accaduto due volte e su due gomme. Stavolta, forse la fretta o forse le limitazioni della cosiddetta zona rossa, avranno consentito al miserabile di concentrarsi soltanto su di una”, così racconta la Giannangeli sulla sua pagina Facebook. “A questo punto risalta in modo evidente come questa piccola ‘città’ si elevi spesso a territorio al di sopra della legge, territorio libero per chi beneficia di protezioni che, sia pur invisibili, si rivelano efficaci. […] Si tratta di una piccola città spesso impegnata a ripulirsi, mentre scaccia donne e uomini migranti, che chiedono due centesimi per sopravvivere, quando relega dentro i confini quella parte di umanità che sporca la patina e che quindi va resa invisibile, dentro il patetico slogan di città sicura. La piccola città non si interroga però su quei lasciapassare a delinquere rilasciati con disinvoltura, che minano l’unica sicurezza che vorrei, quella assicurata dal semplice svolgersi delle tante forme di convivenza civile”.

Pronte le manifestazioni di solidarietà nei suoi confronti come quella di Di.Re., la rete dei centri antiviolenza, la cui presidente, Antonella Veltri, afferma: “un atto vile che non fermerà di certo il suo impegno e quello di tutte le donne che animano i centri antiviolenza. È una violenza subdola, meschina. Purtroppo non è la prima volta. La violenza è alla base di questo atto vigliacco e conferma che, seppure di passi in avanti ne sono stati fatti, è ancora molto lunga la strada da fare nella lotta alla violenza maschile. In questo momento ci stringiamo attorno a Simona Giannangeli. Lei è la forza di un impegno coerente e radicale contro la violenza maschile e per la libertà delle donne. È questa libertà che continua a mettere in scacco. Le siamo vicine e con lei ci ribelliamo alla paura”

Lascia un commento