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E’ originario di Castelvecchio Subequo il bimbo di quattro anni che è morto nel pomeriggio nel tragico incidente che si è verificato in un asilo aquilano. Un “bimbo dolcissimo” come ricordano alcuni genitori che aveva i nonni nel piccolo centro della Valle Subequana. “E’ una notizia terribile”- commenta il vice sindaco, Pietro Salutari, che esprime il cordoglio ai familiari. La tragedia che ha messo in ginocchio il capoluogo di regione tocca indirettamente anche la vallata. Nel giro di pochi secondi il cuore di una comunità già segnata da profonde ferite torna a fermarsi in quello che doveva essere un pomeriggio come tanti alla scuola dell’Infanzia “Pile – Primo maggio”. E invece, per una tragica fatalità, sei bambini sono rimasti incastrati tra il motore dell’auto e la cancellata. Uno di loro, Tommaso, è morto subito dopo nel tragitto verso l’ospedale. Due sono stati trasportati al Policlinico Gemelli di  Roma: Una di loro, di 4 anni, è in prognosi riservata: ha una frattura all’osso temporale e un ematoma sottodurale e resta in prognosi riservata. Anche l’altra bimba, di 4 anni, è stabile e ha il respiro spontaneo: è stata sottoposta ad accertamenti e le sue condizioni attuali non sono gravi. Un altro piccolo è al Bambin Gesù, mentre i restanti all’ospedale del capoluogo abruzzese. La vettura finita nell’area giochi dell’asilo è di una mamma che stava andando a prendere un bimbo nella stessa scuola dell’infanzia in cui è avvenuto l’incidente. All’interno dell’auto c’era un altro bimbo di 9 anni, lasciato momentaneamente solo. Tra le ipotesi è che il conducente abbia dimenticato di inserire il freno a mano o che il bimbo possa aver tolto accidentalmente il freno. La vicenda ha scosso anche il mondo della politica. Tra i tanti, il cordoglio dei ministri dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, delle pari opportunità e della famiglia, Elena Bonetti e degli Affari regionali, Mariastella Gelmini. Il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, ha proclamato il lutto cittadino. Le maestre della scuola stanno cercando di gestire al meglio la situazione, accogliendo i genitori dei piccoli, a partire da quelli rimasti coinvolti nell’investimento. “La priorità – dicono – è evitare che i bambini che hanno assistito alla scena restino traumatizzati, sia dall’incidente, con l’auto che ha sfondato il cancello del giardino, sia dal viavai di ambulanze e mezzi di soccorso. Con alcuni bambini abbiamo cercato di far finta che si sia trattato di un gioco, o quantomeno di minimizzare, spiegando che oggi i genitori sono venuti a riprenderli in anticipo. Ma quanto è difficile”.

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