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L’udienza di merito sulla vicenda della provvisionale di 500 milioni di euro, stabilita in estate con ordinanza dagli stessi giudici, che lo Stato è chiamato a corrispondere a favore di Strada dei Parchi si svolgerà il 18 ottobre

Si svolgerà il 18 ottobre prossimo davanti al Tribunale civile di Roma l’udienza di merito sulla vicenda della provvisionale di 500 milioni di euro, stabilita in estate con ordinanza dagli stessi giudici, che lo Stato è chiamato a corrispondere a favore di Strada dei Parchi Spa, del gruppo industriale abruzzese Toto, nell’ambito della revoca anticipata in danno della concessione delle autostrade laziali e abruzzesi A24 e A25 decisa dal Consiglio dei ministri guidato da Mario Draghi il 7 luglio del 2022, che ha riportato la gestione nelle mani pubbliche affidandola ad Anas. L’udienza di merito è stata fissata in seguito al ricorso dell’Avvocatura dello Stato contro il pronunciamento dei mesi scorsi.

Al Tribunale di Roma, competente anche per il concordato in continuità al 100% chiesto dall’ex concessionaria per le gravi difficoltà in cui è piombata dopo aver perso la gestione autostradale, si è rivolta la Spa per chiedere di stabilire il versamento dell’indennizzo previsto nel decreto legge del Cdm, poi convertito in legge, di revoca di un affidamento in scadenza nel 2030. Sdp ha impugnato, contestando le inadempienze, innescando un serrato contenzioso che dopo le ordinanze di Tar e Consiglio di Stato, è pendente davanti alla Corte costituzionale. Con i 500 milioni di euro la società che con l’intero gruppo dà lavoro a circa 1.100 persone, avrebbe la possibilità di saldare i creditori e di tornare in bonis evitando il fallimento.

Tutto questo mentre prosegue la trattativa tra Strada dei Parchi e l’attuale Governo per un accordo bonario per sanare un contenzioso cominciato nel 2018, che potrebbe portare al riaffidamento della concessione delle due arterie al privato per non correre il rischio di un ulteriore risarcimento danni miliardario. In estate infatti, con un decreto interministeriale del Ministero per le Infrastrutture ed i Trasporti e del Dicastero all’Economia e alle Finanze ha assegnato circa 1,2 miliardi di euro per l’indennizzo della revoca anticipata, un provvedimento sollecitato dallo stesso Tribunale di Roma con una specifica ordinanza. Sdp considera la somma un prima parte visto che secondo una relazione dei commissari nominati dallo stesso tribunale per il concordato, l’importo da liquidare è di circa 2,3 miliardi di euro; secondo i dirigenti del Mit sarebbe di circa 2,2 miliardi di euro.

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