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SULMONA. Non vogliono notti bianche ma investimenti sulla cultura e, nello specifico, chiedono l’incremento delle ore di apertura della biblioteca, la cui sede provvisoria è collocata in via Sardi. I giovani frequentatori del luogo di cultura si fanno sentire. “Partendo da una concetto semplice ma non banale – scrivono i giovani manifestanti -, da quando la biblioteca Giuseppe Capograssi ha riaperto si è creato un luogo di aggregazione giovanile culturale sano che ha contribuito all’integrazione e alla socializzazione dei giovani peligni. Poi, altro miglioramento notato è che da quando è stato inserito il Wi-Fi pubblico e l’aria condizionata, grazie alla richiesta dell’attivista della “Casa Di Vetro” Marco Alberico, le due aule della biblioteca si sono riempite sempre più, arrivando in questi ultimi giorni, fino a non trovare posto al mattino. A questo punto la domanda che dobbiamo porci noi cittadini attivi è: se i servizi funzionano, i giovani ne usufruiscono? La risposta è naturalmente sì, perché voglio sottolineare come questi servizi ai giovani non siano opzionali, ma obbligatori se vogliamo che siano parte attiva di questa città. Quindi, cosa chiediamo noi studenti alla politica e quindi alle autorità? Semplicemente alla Regione Abruzzo di incrementare gli orari di apertura della biblioteca in quanto adesso è aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e solo il martedì e il giovedì anche dalle ore 15.00 alle ore 17.30. Nonostante il nostro sogno sarebbe che sia aperta con orario continuato dalle ore 8.00 alle ore 20.00 dal lunedì alla domenica, ci accontenteremmo che almeno aprisse dal lunedì al venerdì dalle ore 08.00 alle ore 19.00″.

“In conclusione – chiude la nota -, i giovani di questa Valle hanno dimostrato affollando queste aule che dove la politica manca, la cultura e quindi lo studio resistono sempre e che spero che le autorità riscontrino questa cosa e ci aiutino a non farli resistere solamente questi fattori ma a farli diventare i punti nevralgici da dove questa città possa ripartire. Noi giovani non vogliamo solo le notti bianche, ma luoghi sani dove poter stare insieme, studiare e socializzare. Per tale ragione, chiediamo anche un incontro all’Amministrazione comunale di Sulmona per discutere dell’apertura dell’Aula studio da dedicare a “Carlo Tresca”. Se i soldi ci sono per il divertimentificio, ci devono essere anche e soprattutto per la cultura. Volere è potere, più biblioteche meno spopolamento”.

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