SULMONA – Era finito sotto processo per aver inviato la foto dei genitali ad una bambina sulmonese, adescandola su whatsapp sotto il falso nome di Fabio di Bari, con messaggi contenenti lusinghe dall’evidente tenore erotico. Ma un 33 enne di San Giovanni Rotondo, P.G., è uscito assolto questa mattina nel processo celebrato davanti al giudice monocratico, Francesca Pinacchio. I fatti sarebbero avvenuti il 27 luglio 2019 e il 17 aprile 2020 a Sulmona, in due distinte circostanze. “Sono Fabio di Bari ma quanti anni hai?” chiedeva l’uomo su whatsapp alla bimba sulmonese che all’epoca dei fatti aveva dieci e undici anni. Al testo risultava allegata una foto hot, pervenuta sempre su whatsapp. Resosi conto dell’età della minore, il mittente avrebbe chiesto più volte scusa, chiedendo alla stessa di rimuovere la foto e di darne prova. “Ho invertito le ultime tre cifre del numero. Il messaggio era per Milena, mia coetanea”- si giustificò l’uomo. Peccato che l’errore è stato ripetuto a distanza di un anno, creando evidente nocumento e disagio sullo stato psichico della minore sulmonese. I genitori che esercitano la patria potestà hanno presentato querela che ha fatto scattare il procedimento. Procura e polizia giudiziaria hanno svolto i dovuti accertamenti nonché la perquisizione a casa dell’imputato. Per la difesa si tratta di due sim diverse, non riconducibili al 30 enne che non aveva nemmeno whatsapp sul telefono. Da qui la sentenza di assoluzione. L’adescamento c’è perché qualcuno quelle foto le ha inviate. Ma secondo il giudice il reato non è stato commesso dal 30 enne