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SULMONA – Nove mesi di reclusione, 400 euro euro di multa, una provvisionale immediatamente esecutiva di 5 mila euro e risarcimento da liquidare in sede civile. È questa la pena inflitta dal giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio, a G.D.S, 60 enne di Goriano Sicoli, finito sotto processo il body shaming nei confronti della consigliera comunale, Teresa Nannarone. La vicenda riguarda il commento sessista e offensivo, apparso nel 2019 in calce ad un articolo della testata on line “Il Germe”, attraverso il quale, facendo riferimento alle violenze subite da Pamela e Desirée ad opera di alcuni immigrati, l’imputato definiva “vecchia e scaltra” la Nannarone , ritenendola per questo “improbabile oggetto di stupro”. Una forma di body shaming, ovvero offendere o deridere una persona per il suo aspetto fisico. Un commento che, all’epoca dei fatti, si inseriva nel novero delle offese sessiste rivolte alla Nannarone, rea di aver esposto uno striscione dal suo studio professionale con la scritta “empio è colui che non accoglie lo straniero”, in occasione del comizio elettorale del leader della Lega, Matteo Salvini. Per quel commento denigratorio e offensivo, l’imputato era stato già condannato dalla Procura con apposito decreto, successivamente impugnato davanti al giudice monocratico che ha aggravato la condanna. Non solo una multa da 400 euro ma anche nove mesi di reclusione, provvisionale e risarcimento da liquidare alla parte civile, rappresenta dall’avvocato, Vincenzo Colaiacovo. Quel tenore di offesa, che nulla ha a che vedere con la manifestazione del pensiero, va censurato senza indugio alcuno.

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