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SULMONA – Il Tribunale di sorveglianza dell’Aquila dice no alla revoca della detenzione domiciliare per un 54 enne, L.D.R., residente a Pettorano sul Gizio, che era finito dietro alle sbarre del carcere di Teramo lo scorso 1 settembre, per la sospensione del beneficio decisa dal giudice di sorveglianza, dopo aver aggredito un infermiere del Centro di Salute Mentale in un bar cittadino. I giudici aquilani hanno accolto la tesi difensiva dell’avvocato, Silvia Iafolla, secondo la quale non sarebbero emerse le percosse riferite dal sanitario dal momento che nessuno dei testi presenti le ha confermate. Inoltre, sempre secondo quanto accertato dal legale, la già accertata labilità psico emotiva dell’uomo è rimasta invariata. Per questo il Tribunale di Sorveglianza ha rigettato la richiesta di revoca della detenzione domiciliare e ha disposto la scarcerazione dell’uomo che è tornato a casa nella sua “cella domestica”. Da lì potrà uscire in orari stabiliti per proseguire la terapia presso il centro di Salute Mentale. L’uomo, che terminerà di espiare la pena nell’estate 2024, si trova in detenzione domiciliare per scontare un cumulo di pena per alcuni reati tra cui la spedizione punitiva del bar La Kiarenza che risale al 2012.

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