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SULMONA – Non se la caverà con qualche giorno di riposo il giovane sulmonese che è rimasto coinvolto, nella notte fra sabato e domenica, nella maxi lite davanti all’Annunziata, in pieno centro storico a Sulmona, sfociata poi in una vera e propria aggressione. Per lui si è reso necessario il trasferimento all’ospedale San Salvatore dell’Aquila dove dovrà essere sottoposto a un intervento maxillo-facciale in seguito alle escoriazioni e alle lesioni che ha riportato da quella violenta lite che ha “acceso” il week end. Il referto del pronto soccorso dell’ospedale di Sulmona, dove il giovane è stato preso in carico subito dopo la rissa, parla di venticinque giorni di prognosi. Non uno scherzo quindi anche se quella notte violenta, nonostante i numerosi testimoni presenti, deve ancora essere ricostruita. La Squadra Anticrimine del Commissariato Ps di Sulmona, diretta dall’ispettore superiore Daniele L’Erario, indaga a tutto campo. Nelle ultime ore è stato ascoltato il giovane rimasto ferito che ha rilasciato la sua versione, ora da riscontrare con l’ascolto dei testimoni e dei proprietari dei due locali, ma anche con la visione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza installate nei bar che, al momento, non sarebbero utili agli inquirenti. La violenta lite si sarebbe infatti sviluppa in tre fasi. Da via Pantaleo si è arrivati sulla strada che collega i due locali del centro per arrivare poi sulla scalinata dell’Annunziata, piena di gente. Almeno una cinquantina di persone avrebbero assistito alla scena, senza intervenire, fortemente scosse e spaventate per lo svilupparsi dell’aggressione. Poi, dopo il lancio di bottiglie di vetro recuperate nei pressi di via Pantaleo (non dovrebbero essere vendute fuori dal locale), quattro dei cinque protagonisti della lite si allontanano mentre il giovane resta a disposizione di Polizia e 118 che arrivano sul posto. E la volante del 113 è stata accolta fra fischi e applausi. Eppure nessuno degli avventori ricorda nulla o dice di non aver visto nulla. Resta il fatto che episodi come questi sono da condannare. Perché discussioni per futili motivi non possono spezzare la tranquillità del sabato sera, mettere in agitazione chi si vuole concedere un drink o un momento di relax. Tutto ciò non è più tollerabile.

Andrea D’Aurelio

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