SULMONA – Il fatto non sussiste. Con questa formula il giudice del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio, ha assolto un 29 enne di Sulmona, finito sotto processo i maltrattamenti al padre e alla sorella. I fatti, secondo l’accusa, sono avvenuti dal marzo 2017 all’agosto 2018. Dagli atti d’indagine è venuto fuori che il 15 marzo 2017 il giovane avrebbe sferrato un pugno sul volto del padre, procurandogli una lacerazione sul volto. Il 16 marzo, a seguito di un litigio in casa, la polizia ritirò le armi di proprietà del padre dell’imputato, temendo che le stesse potevano essere utilizzate dal giovane. Il 10 aprile si rese necessario un nuovo intervento degli operatori di polizia in casa mentre il 7 agosto del 2018 il 29 enne strattonò la sorella alle spalle, facendola cadere a terra per poi accovacciarsi sopra di lei, minacciandolo di ucciderla. “Ti salvi solo perché devo andare al dentista altrimenti ti ammazzerei” aveva detto il giovane. Quattro episodi contestati nel giro di un anno e mezzo che con configurano secondo l’avvocato difensore, Andrea Marino, (e a questo punto secondo il giudice, ndr) l’ipotesi di maltrattamenti. Le lesioni, seppur documentate, non avevano carattere di sistematicità e abitualità ma vanno inquadrate in una situazione familiare complessa. Da qui l’assoluzione. Stesso esito che avevano avuto altri processi in carico al giovane, chius