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L’AQUILA. Non ci fu estorsione nella lite per il debito di droga. Lo ha deciso la Corte d’Appello dell’Aquila che ha riformato la sentenza a carico di M.L.D., 40enne di Sulmona, che era finito sotto processo per aver picchiato un assuntore. In particolare l’imputato, nel gennaio del 2017, aveva preso a botte un cliente che non gli aveva pagato i due grammi di cocaina che aveva acquistato: un debito di 70 euro (la metà della cifra pattuita) che erano costati al cliente cinque giorni di prognosi, per un pugno e uno schiaffo in volto. Il Tribunale di Sulmona, nel giugno del 2023, lo aveva condannato a tre anni di reclusione. In appello è caduta l’accusa di estorsione, per la quale la procura aveva proceduto d’ufficio, nonostante il ritiro della querela. Resta in piedi l’accusa di spaccio che è costata al 40enne, noto alle forze dell’ordine e alle cronache giudiziarie, una condanna a dieci mesi di reclusione. Più che dimezzata. L’imputato è stato difeso dall’avvocato, Naike Cascini

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