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SULMONA. E’ stato convocato per domani, a Sulmona, il comitato provinciale per l’ordine e sicurezza pubblica.La comunicazione è arrivata dalla Prefettura dell’Aquila che, tra i vari temi, affronterà anche il caso di Leonardo Ciaccio, l’uomo di Cosa Nostra più vicino a Matteo Messina Denaro, che ha ottenuto la semilibertà per buona condotta, con un provvedimento del Tribunale per la sorveglianza dell’Aquila, impugnato dalla procura generale della Corte di Cassazione. Dallo scorso maggio presta servizio come bibliotecario nel polo museale diocesano di Santa Chiara, dal martedì al venerdì ogni mattina, per poi far rientro nel carcere di Sulmona dove è recluso. A chiamare le forze dell’ordine, nei giorni scorsi, era stato il sindaco, Gianfranco Di Piero, secondo il quale, “c’è un pronunciamento del tribunale di sorveglianza, ma il rischio che possa creare contatti rimane alto”. Per questo il primo cittadino aveva chiesto il rafforzamento di controlli alle forze di polizia in campo. “Ci confronteremo non solo su questo tema, ma su tutte le questioni riguardanti la sicurezza nella comunità, dalla movida ai fenomeni di criminalità presenti sul territorio”- afferma Di Piero. Ciaccio è “ritenuto il vero braccio destro di Messina Denaro, al punto da essere considerato uno dei pochi ad avere raccolto le confidenze del boss. Inoltre, dopo la condanna per omicidio, associazione mafiosa e un’altra sfilza di reati legati al traffico di droga, non si è mai pentito”. Ciaccio, anche lui appartenente al mandamento di Castelvetrano, tra le condanne annovera anche quella al carcere a vita inflittagli dalla Cassazione nel febbraio 2004 al termine del maxi-processo alla mafia trapanese denominato ‘Omega’ che si concluse con 30 ergastoli. Nei giorni scorsi, la consigliera comunale, Teresa Nannarone, aveva chiesto al sindaco di attivarsi con le istituzioni per chiedere la sospensione o revoca della convenzione per i progetti di pubblica utilità con soggetti condannati per associazione a delinquere di stampo mafioso

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