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SULMONA – Avevano presentato l’istanza di riparazione dello stabile per i lavori di miglioramento sismico dieci anni fa, prima delle successive integrazioni, ma quella pratica non è stata evasa dagli uffici competenti, cadendo di fatto nel dimenticatoio. La burocrazia lumaca colpisce ancora. Non che sia una novità per una zona che risente da anni dei ritardi del post sisma ma questa volta, il condominio di via D’Eramo per il tramite del suo rappresentante M.D.C., ha deciso di presentare ricorso al Tar Abruzzo contro il comune di Sulmona, per sbloccare l’annosa questione del contributo richiesto. Con il ricorso il portavoce dei condomini chiede “l’accertamento del silenzio rifiuto serbato dal Comune di Sulmona sulla domanda di concessione del contributo per la riparazione con miglioramento sismico e la ricostruzione delle parti comuni dell’immobile, presentata in data 31.12.2010”. La parte ricorrente ha fatto pure notare che “la mancata definizione dell’istruttoria della pratica sismica, a fronte delle tempestive integrazioni documentali prodotte, non sarebbe mai stata trasmessa dal Comune all’UTR 7 di Goriano Sicoli, con conseguente omessa conclusione del procedimento”. Il contributo richiesto serve a ristrutturare la scalinata, le mura perimetrali e altre parti comuni dell’edificio. Il Comune di Sulmona, con delibera di Giunta Comunale numero 78 del 15 maggio, autorizza la responsabile dell’ufficio legale Marina Fracassi, a costituirsi davanti al Tar Abruzzo per la resistenza in giudizio. Secondo il Comune il ricorso sarebbe tardivo e il percorso da seguire per le seconde case, come nel caso del condominio in questione, è diverso da quello previsto per le prime case. Ai giudici amministrativi il compito di sciogliere la matassa.

Andrea D’Aurelio

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