VITTORITO – Era rimasto paralizzato, nella parte posteriore. Non riusciva più a muovere le zampe e la coda. Una rara malattia l’aveva immobilizzato tanto che piano piano si stava spegnendo. Lui così grande e grosso ma sempre pronto a giocare con tutti: era diventato la mascotte del piccolo quartiere di Vittorito dove era cresciuto. Orso , il pastore abruzzese colpito a giugno da una grave neuropatia, imperversa sui social con la sua emozionante storia e torna ancora a commuovere l’Italia che lo segue da mesi. Ieri ha nuovamente catalizzato le emozioni dei suoi fan, con delle nuovissime immagini: il suo ritorno a casa, a Vittorito, dopo 7 lunghi mesi di assenza. Il lungo periodo di riabilitazione lo ha portato a stare lontano dalla sua famiglia, in attesa che si rendesse completamente autonomo per far ritorno a casa. “So che oggi l’Italia si è commossa nel vedere Orso che ha rivisto la sua casa. E oggi ho pianto anche io. Ma la storia di Orso non finisce qui”- annuncia la sua veterinaria, Giusy Branella- “oggi è solo stato l’inizio del suo reinserimento a casa. L’ho già riportato a Giulianova e queste trasferte le faremo spesso, fino a quando non tornerà alla normalità . La sua patologia e il suo percorso riabilitativo sono stati troppo lunghi x rimetterlo a casa all’improvviso. Lo aiuterò io a tornare a casa e aiuterò la sua famiglia nel prendersi cura di lui per i primi tempi. La storia di Orso sta solo attraversando una nuova fase “. Sette mesi per la vita di un cane, sono davvero tanti, soprattutto per un pastore abruzzese di 12 anni, continuare a tenerlo lontano dai suoi affetti, voleva dire togliere ancora mesi di convivenza e condivisione dei luoghi a lui più affezionati. Si è quindi deciso di uscire dai canoni “restrittivi†di un ricovero, per farlo tornare al suo paese, Vittorito. Grandissima emozione per tutti, soprattutto per chi, come il suo proprietario, ha fatto di tutto perché fosse curato e salvato.
Andrea D’Aurelio