Non esiste alcun collegamento tra l’abbandono di materiali di risulta di lavori edili e l’incendio che nei giorni scorsi ha investito una villetta in via Caprareccia. A precisarlo è l’avvocato Alessandro Tucci, in riferimento ad un comunicato diffuso da un sedicente comitato di residenti nella zona. L’avvocato, in nome e per conto della ditta Antonio Picchillo di Acerra esecutrice dei lavori e dei proprietari degli immobili interessati dall’incendio, precisa che” il cantiere non interessa una singola unità immobiliare ma la maggior parte degli edifici che insistono nell’area; che all’interno del cantiere, proprio per la tipologia degli interventi effettuati, non vi è alcun accumulo di materiale di risulta delle lavorazioni, se non quello, in quantità minimale, necessario per l’allettamento delle guaine, peraltro quotidianamente smaltito; che l’unica tipologia di materiale oggetto di fisiologico accumulo, peraltro all’interno dell’area del cantiere appositamente allestita, è quello necessario ai lavori e che va posato in opera e, quindi, non può essere abbandonato; che non sussiste alcun abbandono perché il cantiere è in opera e sotto la continua sorveglianza della ditta e dei committenti; che non è possibile in alcun modo ipotizzare un legame tra materiale di accumulo, perché come precisato pressoché inesistente, e il fenomeno dell’incendio sprigionatosi qualche giorno fa; che per quanto riguarda, inoltre, il materiale interessato dell’incendio, questo è stato collocato all’interno di apposita area del cantiere per essere analizzato ed avviato allo smaltimento nel puntuale rispetto di tutte le procedure previste dalla legge e sotto la costante supervisione delle preposte autorità. In definitiva, non vi è alcuna possibilità di ipotizzare pericoli per la sicurezza pubblica o addirittura inferire una possibile trascuratezza del cantiere perché allo stato sono del tutto insussistenti e smentiti dai fatti”. “Pertanto, la notizia diffusa da tale autoproclamatosi comitato di residenti appare del tutto inesatta e falsa perché del tutto priva di fondamento. Motivo per cui si diffida l’autore di tale sorta di comunicati, contenenti un imprecisato numero di inesattezze, ad astenersi per il futuro dal diffondere ulteriori notizie false, dovendo altrimenti rispondere del contenuto diffamatorio delle stesse avanti alle competenti autorità” conclude l’avvocato Tucci.