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L’Operazione ‘Tenia’ dei Carabinieri tra Lazio e Abruzzo ha portato all’arresto di 36 persone nella vicina Marsica con l’accusa di organizzazione criminale finalizzata ad acquistare droga nella capitale e distribuirla sul territorio della Marsica occidentale tramite una fitta rete di spaccio al minuto. Delle 36 persone venti sono tutte marsicane, gli altri tra Roma e dell’est. I 36 indagati sono accusati del reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti perché avrebbero commesso una serie di delitti di acquisto, trasporto, detenzione illecita e cessione di droga del tipo cocaina. Secondo l’accusa, a capo della presunta a organizzazione, con mansioni direttive sull’intero gruppo, c’erano Mandara e D’Andrea. Si occupavano di “reperire i canali di approvvigionamento delle sostanze stupefacenti a Roma al fine di rivenderle sulla piazza marsicana, soprattutto nella zona del Carsolano e nei comuni limitrofi, dei rapporti con i fornitori, delle trattative per la definizione del valore delle singole compravendite, del taglio e del confezionamento delle sostanze e della distribuzione tra gli altri associati per lo smercio sulla piazza di Carsoli”. La droga, secondo quanto accertato tramite intercettazioni e attività investigativa, era distribuita da un consorzio di associati che smerciavano tramite una ulteriore ramificazione di pusher. L’operazione ha portato al sequestro di 700 grammi di cocaina tra il 2015 e il 2016 e un chilo di hascisc. Per evitare i controlli, secondo quanto emerso dalle indagini, gli indagati si muovevano con auto di piccola cilindrata, con le quali andavano a Roma per caricare la droga e tornare nella Marsica. L’udienza è stata fissata all’11 luglio del prossimo anno davanti il tribunale di Avezzano in composizione collegiale, ieri l’udienza preliminare dinanzi al GIP Marco Billi che ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio da parte dell’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Simonetta Ciccarelli.

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