“Vita. Lavoro. Libertà . Riprendersi tutto!†è il testo degli striscioni, firmati CasaPound Italia, comparsi nella notte in una decina di località abruzzesi e molisane.
“È passato più di un anno da quando il governo Conte ci assicurava che tutto sarebbe andato bene, che con qualche settimana di sacrifici saremmo presto tornati ad abbracciarci. Dopo tredici mesi e nonostante un cambio di governo, invece, ci troviamo ancora al punto di partenza.”
“La situazione economica di moltissime imprese e famiglie – dichiara un portavoce di CasaPound – è ormai disperata: baristi, camerieri, ristoratori, estetisti, parrucchieri, gestori di palestre e molte altre categorie produttive sono stati nuovamente obbligati alla chiusura senza ristori adeguati e spesso dopo aver affrontato ingenti spese per adeguare i loro locali alle misure imposte dal Governo. Le proteste di questi giorni non sono dunque strumentalizzazioni da parte di presunte forze eversive, ma esprimono la legittima rabbia di un popolo abbandonato dalle istituzioni, che chiede soltanto di poter tornare a guadagnarsi da vivere mediante il proprio lavoro. Contro chi vorrebbe imporre una ‘nuova normalità ‘ fatta di solitudine e virtualità , la parola d’ordine è riprendersi tutto!â€
“È passato più di un anno da quando il governo Conte ci assicurava che tutto sarebbe andato bene, che con qualche settimana di sacrifici saremmo presto tornati ad abbracciarci. Dopo tredici mesi e nonostante un cambio di governo, invece, ci troviamo ancora al punto di partenza.”
“La situazione economica di moltissime imprese e famiglie – dichiara un portavoce di CasaPound – è ormai disperata: baristi, camerieri, ristoratori, estetisti, parrucchieri, gestori di palestre e molte altre categorie produttive sono stati nuovamente obbligati alla chiusura senza ristori adeguati e spesso dopo aver affrontato ingenti spese per adeguare i loro locali alle misure imposte dal Governo. Le proteste di questi giorni non sono dunque strumentalizzazioni da parte di presunte forze eversive, ma esprimono la legittima rabbia di un popolo abbandonato dalle istituzioni, che chiede soltanto di poter tornare a guadagnarsi da vivere mediante il proprio lavoro. Contro chi vorrebbe imporre una ‘nuova normalità ‘ fatta di solitudine e virtualità , la parola d’ordine è riprendersi tutto!â€