Nel fiume Aterno c’è la lontra, ma la Regione starebbe ignorando l’importante scoperta fatta dai ricercatori Romina Fusillo e Manlio Marcelli, dando invece parere positivo all’utilizzo di motoseghe e ruspe al genio civile.
A denunciarlo con una lettera inviata all’ente e al ministero dell’Ambiente e diffondendo le pubblicazioni scientifiche riguardanti l’accertamento della presenza della lontra, sono quattro associazioni e cioè la Stazione ornitologica abruzzese (Soa), la sezione abruzzese della Lega italiana protezione uccelli (Lipu), Salviamo l’orso e Altura. La richiesta è chiara: rivedere l’intero progetto.
Le associazioni puntano il dito sui lavori che si prevedono sulle sponde del fiume tra Popoli e Vittorito che comporterebbero taglio di alberi e sbancamenti “in un sito di interesse comunitario per flora e fauna”, affermano. “Gli interventi previsti sull’Aterno dal genio civile riducono e depauperano il resting habitat della lontra nell’area”, denunciano coralmente parlando di un “progetto che aggredisce la natura e non risolve i problemi idrogeologici, anzi sono in parte controproducenti perché la vegetazione è fondamentale per evitare l’erosione delle sponde”. Dato che intorno al luogo dei lavori ci sono solo campagne e non centri abitanti a rischio, incalzano, a loro parere sarebbe bastato “intervenire rimuovendo o tagliando i tronchi presenti in alveo e al massimo vicino a due ponti su sette”.
Che la lontra ci sia, sottolineano Soa, Lipu, Salviamo l’orso e Altura è stata accertata e oggetto di una pubblicazione scientifica internazionale sull’autorevole rivista ‘Ecology and Evolution’, “ma la Regione Abruzzo – ribadiscono – lo ignora del tutto e autorizza un pesante intervento con motoseghe e ruspe sulle sponde”.