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VILLA SCONTRONE. Non si ferma la battaglia del coordinamento No Pizzone II che si è riunito in assemblea, ieri pomeriggio, convocando il senatore del Pd, Michele Fina, che porterà il caso a Palazzo Madama e annuncia una consultazione con i sindaci dei centri interessati. “Sono diverse le dinamiche di sviluppo. Ogni comune ha la sua storia e le popolazioni difendono un patrimonio ambientale, culturale e naturale”, ha affermato Fina, riconoscendo le forti connessioni tra le popolazioni e il loro territorio. Il Senatore ha poi riflettuto sulle difficoltà incontrate da Enel in una cattiva gestione che portato a un rifiuto generale da parte delle comunità. “Anche quando l’idea è buona, se la fai marciare male, ti dico no a prescindere”, ha dichiarato. Fina ha poi manifestato la volontà di consultare i sindaci delle aree coinvolte, per comprendere meglio la loro percezione e valutare che tipo di dialogo hanno portato avanti con Enel nel corso del tempo. “Voglio capire cosa recepiscono i sindaci e che tipo di interlocuzione c’è stata in questo periodo”, ha concluso Fina. Il progetto “Pizzone II”, promosso da Enel, prevede l’ampliamento di una centrale idroelettrica tra il lago di Alfedena e Castel San Vincenzo attraversando il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Originariamente, il piano prevedeva gallerie nelle montagne delle Mainarde, suscitando forti opposizioni per il potenziale impatto ambientale. A seguito delle proteste di cittadini e ambientalisti Enel ha ridotto la portata del progetto. Tuttavia, il Coordinamento No Pizzone II continua a opporsi. La documentazione integrativa è stata inviata al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che la renderà disponibile per ulteriori osservazioni. La vicenda è finita nei mesi scorsi sul tavolo del Tar Lazio. I comuni di Rocchetta a Volturno, Barrea e Alfedena, il Wwf e l’associazione “Terra Sancti Vincentii” avevano impugnato la seconda proroga della sospensione del progetto accordata dal Ministero dell’Ambiente. Secondo i ricorrenti, sulle valutazioni di impatto ambientale, la proroga può essere infatti concessa solo una volta. L’ultima parola spetta però ai giudici amministrativi che dovranno pronunciarsi al riguardo. Anche il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise si aveva espresso parere contrario alla centrale, ritenuta dall’ente incompatibile con le politiche di conservazione delle aree protette.

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