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L’AQUILA. “Il conducente non aveva la possibilità di effettuare alcuna manovra di emergenza o di adottare misure di prevenzione per evitare l’impatto con l’animale”. Lo ha messo nero su bianco la Corte d’Appello dell’Aquila che ha condannato la Regione a risarcire la Gran Sasso service per l’incidente che si era verificato sette anni fa, sulla strada regionale sirentina, sul territorio comunale di Gagliano Aterno. La Regione dovrà pagare in tutto 15 mila euro tra risarcimento e rimborso delle spese legali dei due gradi di giudizio. Erano le 20.30 del 2 febbraio 2017 quando un operaio della società, alla guida di una Merdeces, si era scontrato contro un grosso esemplare di cervo, che era sbucato improvvisamente sulla carreggiata, in un tratto non particolarmente illuminato. A causa del sinistro, l’auto aziendale aveva riportato danni seri mentre il conducente solo un forte spaventato. L’animale è morto a distanza di due giorni. In base ai rilievi effettuati sul posto dai carabinieri della compagnia di Sulmona, è venuto fuori che “il luogo dell’incidente, abitualmente frequentato da animali selvatici con un numero eccessivo di esemplari, tale da costituire un pericolo per gli automobilisti, era stato teatro di altri incidente e, nonostante ciò non era illuminato, non risultava dotato di guardaril di protezione, né di opportuna recinzione né di sottopassaggi o comunque dispositivi in grado di bloccare l’animale, impedendogli di invadere improvvisamente la carreggiata”. Gli accertamenti hanno confermato inoltre che il conducente guidava a velocità moderata e in modo corretto. Da qui la doppia condanna per la Regione, prima in Tribunale e poi in appello.

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