Continua la battaglia dei Nuclei di cure primarie avviata da almeno due anni dai sindacati dei medici di medicina generale FIMMG, SMI, SNAMI insieme alla CGIL della Provincia dell’Aquila, a difesa del diritto costituzionale alla salute.
I Nuclei di Cure Primarie, infatti, operano sul territorio del Comune dell’Aquila dal 2007, in modo associato, per garantire la continuità delle cure di base a tutta la popolazione aquilana, con la presenza costante di personale medico, infermieristico e di segreteria per 12 ore al giorno.
Eppure, la ASL dell’Aquila, a differenza di quanto accade nelle altre ASL della Regione Abruzzo, ha avviato uno smembramento dei Nuclei, impedendo la sostituzione dei medici prossimi alla pensione e minacciando, di fatto, la fruizione di un servizio che preserva la salute di circa 50.000 utenti presenti sul territorio e che va avanti solo grazie al contributo delle giovani e dei giovani medici che hanno preso in carico gli assistiti già assegnati al personale in quiescenza.
Ciò si è verificato, e tuttora si verifica, nell’indifferenza della politica locale che non si decide ad assumere le determinazioni utili a garantire la continuità del servizio per tutti i cittadini e le cittadine e a salvaguardare i posti di lavoro del personale infermieristico e di segreteria impiegato presso i Nuclei.
Senza contare che i Nuclei di cure primarie rappresentano una parte fondamentale del Servizio Sanitario Nazionale sul territorio, perché, oltre a fornire un servizio necessario a garantire la continuità delle cure di base per tutte le cittadine e per tutti i cittadini, evitano il sovraffollamento degli ospedali, già in affanno e dei Pronto Soccorso dove i tempi di attesa sono già molto lunghi e gli operatori allo stremo delle forze.
Inoltre, la chiusura dei Nuclei determinerebbe un imperdonabile passo indietro: l’attività della Medicina Generale, come in passato, verrebbe rimessa al singolo studio di ciascun medico di famiglia, senza la garanzia della presenza del personale infermieristico e di segreteria e senza, quindi, fornire ai cittadini e alle cittadine le prestazioni correnti.
In tema di diritti non si dovrebbe mai tornare indietro, ma guardare sempre avanti.
In altre parole, chiudere i Nuclei di cure primarie significa compromettere il diritto costituzionale alla salute dei cittadini e delle cittadine, in un territorio che, peraltro, verrebbe duramente discriminato rispetto a quello di competenza delle altre ASL della Regione Abruzzo dove, invece, i Nuclei resistono e sono ampiamente operativi.
Per tali ragioni, giovedì 22 febbraio p.v., alle ore 10.00, si svolgerà, presso la Direzione ASL dell’Aquila, una giornata di protesta con manifestazione pubblica, alla quale sono chiamati a partecipare tutti i cittadini e tutte le cittadine per la difesa dei Nuclei, del diritto alla salute e per il futuro della Sanità Pubblica, universale e gratuita nella città dell’Aquila.
Per vincere questa battaglia sono, infatti, indispensabili l’impegno e il contributo di tutta la popolazione aquilana.