La Cgil Sanità privata chiede in una lettera inviata al Presidente e all’Assessore alla Sanità della Regione Abruzzo, alle Associazioni datoriali ARIS e AIOP e alle Organizzazioni sindacali CGIL FP CISL FP e UIL FPL, di sottoscrivere un protocollo sulle modalità di ricerca attraverso i test sierologici negli operatori sanitari già sottoposti al vaccino per valutare la durata dell’immunità indotta da vaccino, una ricerca che ci permetterebbe anche di fare previsioni e stabilire le date di eventuali richiami. Sappiamo che ad oggi le premesse perché i vaccini producano una risposta immunitaria duratura ci sono tutte, ma riteniamo sia opportuno che gli Organi in Indirizzo, in primis la Regione Abruzzo, attivino immediatamente un tavolo per arrivare appunto ad un protocollo e avviare la ricerca attraverso i test sierologici per comprendere quanto il vaccino sia in grado di stimolare la produzione di anticorpi neutralizzanti. Se la letteratura oggi ci suggerisce che gli anticorpi anti-SARS-CoV-2 con capacità neutralizzante sembrano durare per diversi mesi dopo una infezione naturale, non è nota, invece, la durata degli anticorpi dopo vaccinazione anti COVID-19. Gli anticorpi, infatti, se mantenuti a livelli sufficientemente alti possono bloccare rapidamente l’infezione durante la riesposizione, conferendo una protezione di lunga durata. Quindi chiediamo di avviare uno protocollo per il monitoraggio degli anticorpi anti -proteina Spike negli operatori sanitari già vaccinati e, su base volontaria, che lavora nelle strutture pubbliche, private convenzionate, socio sanitarie, RSA, CSSA, RA, cooperative, agenzie, addette alle pulizie, etc. che copra un arco temporale fino a 12 mesi dall’inizio della vaccinazione. Questo tipo di ricerca diventerebbe di fondamentale importanza per stabilire non solo la durata nel tempo degli anticorpi e se questi anticorpi hanno capacità neutralizzante, ma soprattutto, dai dati ottenuti, si potrebbe chiarire la necessità o meno di effettuare le dosi di richiamo per gli operatori sanitari.