Si tinge di giallo il sequestro dello chef originario di Sulmona, Panfilo Colonico, sequestrato nel suo ristorante in Ecuador “Il Sabore mio”. Oggi uno dei banditi, che avrebbe eseguito il sequestro lo scorso venerdì assieme ed altre tre persone, sarebbe tornato a pranzo nel ristorante per controllare la situazione. Lo hanno riconosciuto i dipendenti dell’attività di ristorazione che resta aperta, nonostante il grave episodio.
“D’altronde – fa sapere il personale del ristorante – non possiamo permetterci di sospendere l’attività perchè non veniamo pagati da un mese e mezzo”. La paura è tanta nel locale tant’è che solo a distanza di ore il personale ha informato la Polizia del pranzo del bandito. Inoltre, sempre in queste ore, si è appreso che il giorno del blitz erano stati asportati pc e telefono di proprietà del commercialista di Colonico. Un particolare che infittisce ancora di più il mistero tenendo che lo scorso gennaio l’abruzzese era finito al centro di una sparatoria, in una zona non distante del suo ristorante. Storia che lui stesso commentò sui social affermando: “tante cose sbagliate sono state dette sull’accaduto” e, spiegando, che si era trattato di un tentativo di furto della sua auto. Se esiste o meno un nesso tra i due episodi lo stabiliranno le indagini in corso.
Quello che si sa al momento è che le condizioni dello chef sequestrato sono pressocchè buone. A dimostrarlo è un video spuntato nel corso del quale Colonico viene ripreso mentre dialoga con i suoi rapinatori. Video che gli stessi banditi, ha fatto sapere il cuoco del locale, hanno consegnato alla Polizia. Gli agenti ecuadoriani hanno raccolto anche diverse testimonianze tra il personale del ristorante gestito dal cuoco di Sulmona: quel che è certo è che il rapimento è stato preparato nei dettagli, con appostamenti fuori dal locale nei giorni precedenti e uno studio minuzioso dei movimenti di Colonico.
La polizia, inoltre, ha sequestrato i telefoni di alcuni dipendenti: non è escluso che tra gli addetti al locale possa esserci un basista. Intanto a Sulmona, sua città d’origine, cresce l’apprensione per le sorti dello chef ma i suoi familiari più stretti non ne vogliono sapere. “Non abbiamo più alcun rapporto con lui da oltre vent’anni e ci dissociamo da questa vicenda che non vogliamo commentare”- hanno dichiarato la moglie Marianna e le figlie Giulia e Ilaria. La sua partenza da Sulmona, qualche anno fa, non è stata di quelle col fazzoletto bianco. Piuttosto un addio forzato legato ad una situazione familiare ed economica insostenibile. Dai primi riscontri della Farnesina sembra che lo chef abbia a carico diverse denunce per truffa e che abbia contratto debiti con più persone. Le indagini vanno avanti.