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SULMONA – Dovrà sborsare 30 mila euro, entro il termine perentorio dei dieci giorni, la società partecipata del Cogesa per onorare le prime spese legate alla procedura di crisi e all’attività del commissario giudiziale, nominato dal collegio del Tribunale di Sulmona. La partecipata, rendono noto dal CDA, tenta la strada dell’accordo di ristrutturazione dei debiti e del piano di risanamento. Come si evince dal decreto emesso dal Tribunale, “il debitore deposita la proposta di concordato preventivo con il piano, l’attestazione di veridicità dei dati e la fattibilità oppure presenta domanda di omologazione degli accordi di ristrutturazione dei debiti con la documentazione…”. Il Cogesa, tramite Mantini, cercherà di ottenere l’omologazione, presentando un piano anti fallimento. Il tutto in sessanta giorni che decorrono, come scrivono i giudici, dal 21 agosto. Cogesa dovrà inoltre “depositare ogni 30 giorni sino allo scadere dei termini, una relazione sulla gestione finanziaria dell’impresa e dell’attività compiuta ai fini della predisposizione del piano e della proposta sotto la vigilanza del commissario giudiziale nonché una relazione sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria che, entro il giorno successivo, è iscritta nel registro delle imprese su richiesta del cancelliere”. Nella lettera inviata ai soci il Presidente del Cda, Nicola Guerra, sollecita i soci “ad essere collaborativi con l’azienda e a pagare puntualmente il dovuto alle scadenze contrattuali”. Si entra nel vivo delle transazioni e delle riscossioni, fermo restando che si dovranno gestire con attenzione con gli accordi con gli enti pubblici poiché le tasse sono state già incamerate dai comuni. Una procedura che, spiegano gli addetti ai lavori, “serve ad evitare che i creditori possano aggredire Cogesa. Il patrimonio è al riparo e i debiti saranno trattati secondo criteri omogenei”.

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