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SULMONA – L’attrattività degli studenti che verranno a Sulmona per sostenere gli esami ma anche l’opportunità che viene data agli studenti sulmonesi di seguire i corsi universitari, soprattutto a coloro che hanno difficoltà economiche per spostarsi fuori sede, senza contare i posti di lavoro per mantenere una sede distaccata. Ruotano intorno a questi elementi le novità dell’Università Telematica San Raffaele Roma che oggi ha inaugurato la sua sede a Sulmona, al Cinema Pacifico, con la proiezione del film “Caravaggio e il Sangue”. A Sulmona saranno attivi tutti i corsi: Scienze dell’Amministrazione, Scienze dell’attività motorie e sportive (triennale e magistrale), Scienze motorie – indirizzo Calcio, Moda e Design sino a Scienze dell’alimentazione e gastronomia e ai Corsi di Laurea Magistrale in scienze della Nutrizione Umana e Nutraceutica. Ma la vera risorsa dell’Università Telematica è data dalla possibilità di sostenere gli esami a Sulmona senza spostarsi a Roma o Milano nella sede del Liceo Artistico che, grazie al Dirigente Scolastico Caterina Fantauzzi, ha messo a disposizione i suoi spazi. A rimarcarlo è stato il Magnifico Rettore dell’Università San Raffaele Enrico Garaci, intervenuto assieme al Presidente del Consiglio d’Amministrazione Sergio Pasquantonio, sulmonese doc che quella sera del 3 marzo 2016 pose le basi del progetto assieme al sulmonese Andrea Gerosolimo, all’epoca assessore regionale, oggi consigliere. “L’università telematica San Raffaele, il progetto Casa Italia e il masterplan regionale, sono una grande opportunità per la città di Sulmona e per il territorio”- ha esordito il consigliere parlando ai giovani. Mentre i saluti istituzionali sono toccati al sindaco Annamaria Casini che ha annunciato l’attivazione di un tavolo permanente con la San Raffaele. A benedire l’università telematica due vescovi, l’ordinario mons. Michele Fusco e quello di Teramo Atri mons. Lorenzo Leuzzi. Prima della proiezione del film “Caravaggio”, il professore Claudio Strinati ha messo in evidenza lo stretto legame tra la figura del grande pittore Michelangelo Merisi, detto Caravaggio e la figura del poeta Ovidio. “Il mito ovidiano di Narciso rappresenta un po’ tutti gli artisti che s’innamorano della propria immagine, gli artisti sono narcisi, perché devono amare anzitutto sé stessi per fare qualcosa per gli altri. Questo il nesso tra Caravaggio e Ovidio – ha spiegato Strinati – Caravaggio visse e crebbe in un ambiente molto colto e raffinato dove l’immagine di Ovidio era molto viva e molto apprezzata, quindi anche Caravaggio è un po’ figlio del poeta di Sulmona”.

Andrea D’Aurelio

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