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SULMONA. “Chiudere la centrale turbogas della Metaenergia”. Lo chiedono i comitati cittadini per l’ambiente alla procura della repubblica di Sulmona che sta indagando sul caso dopo aver raccolto un esposto degli ambientalisti. I comitati chiedono, nello specifico, di verificare quanto contenuto nell’esposto al fine di “tutti i provvedimenti che il caso richiede, non esclusa la chiusura della centrale”. Di quella centrale che da oltre due anni continua ad inquinare l’aria della Valle Peligna, “nell’indifferenza assoluta dei rappresentanti delle istituzioni locali”. Una “inaccettabile cappa di silenzio” secondo i comitati cittadini quella caduta sulla turbogas della Metaenergia contro la quale l’amministrazione di Sulmona “non ha mai mosso un solo dito”, nonostante i medici che hanno continuato a lanciare l’allarme sui pericoli per la salute pubblica causati da un impianto altamente inquinante; pericoli “amplificati dal fenomeno dell’inversione termica che grava sulla conca Peligna”. Domani, davanti alla struttura, si svolgerà un sit-in. La centrale si trova nei pressi della fabbrica Magneti Marelli. La potenza, è di 99,2 Mwt e l’alimentazione è sempre quella fossile che produce inquinamento. Sulmona era stata scelta dalla multinazionale finlandese insieme ai siti di Gorizia, Piombino, Cassino e Melfi, allo scopo, dice il presidente di Wartsila, di bilanciare i flussi energetici quando le fonti dell’eolico e del solare non soddisfano la richiesta.

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