SULMONA - Lo sblocco delle procedure concorsuali per il reclutamento del primario di chirurgia non può passare come un trionfo istituzionale. Ne è convinta Catia Puglielli del Tribunale della sanità che interviene riguardo la regolarità delle procedure adottate dalla Asl sul conferimento dell’incarico al facente funzione nonchè sui tempi del concorso stesso che sembra arriva nella fase decisiva dopo diversi anni dall’indizione del bando pubblico. “Viene annunciata come un trionfo l’istituzione della commissione esaminatrice per il concorso di chirurgia senza che nessuno evidenzi il ritardo di anni nella nomina del primario e dell’ uso smisurato dello strumento della nomina di un facente funzione che per norma può rimanere in carica solo per due mandati. Come mai nelle sedi istituzionali si parla della nomina del primario senza che sia inviato nelle sedi opportune un atto di censura di comportamenti che si ripercuotono inevitabilmente sulla gestione del reparto?”- si chiede Puglielli che aggiunge: “io al posto di taluni mi sarei scandalizzata del fatto che nessuno venga chiamato a rispondere di questi ritardi. Come al solito tutto bene finché nessuno ne parla”. (a.d’.a.)