SULMONA – E’ diventata definitiva la graduatoria per i 13 alloggi del contratto di quartiere da assegnare a settembre. L’elenco dei nomi, che è lo stesso di quello reso noto mesi fa, è stato affisso negli uffici dell’ex Caserma Pace mentre si attende la pubblicazione sull’Albo Pretorio del sito istituzionale del comune di Sulmona. Si dovranno poi attendere altre procedure con la consegna degli alloggi prevista per il mese di settembre ma l’arredamento alla zona peep, per il contratto di quartiere, va avanti. Con determina dirigenziale, firmata dal Dirigente del quarto settore Amedeo D’Eramo, è stato disposto di liquidare e pagare la fornitura e posa in opera degli arredi bagno per 64 alloggi per categorie speciali realizzati nell’ambito del Contratto di Quartiere per l’importo totale di € 49’435,62, alla ditta M. V. Sr.l. con sede in Via Lamaccio a Sulmona. Si completa quindi la fase dell’arredamento per il contratto di quartiere che sta diventato il quartiere generale della zona peep dal momento che ospita anche le scuole e a breve anche la Guardia di Finanza, in attesa dell’avvio e del completamento dei lavori nell’edificio di piazza Garibaldi. Certo è che la consegna degli alloggi del contratto di quartiere non arriva in tempi record. I lavori di costruzione del palazzo sono terminati dopo 15 anni. L’importo di 5 milioni, sui 9 totali per sistemare anche verde pubblico e aree urbane di viale delle Metamorfosi e viale Sallustio, è servito a costruire nell’area libera di viale delle Metamorfosi – da 3mila metri – che sbuca sulla statale (nei pressi della palazzina Ater), 64 alloggi di ultima generazione a canone concordato (cioè da un minimo di 220 euro al mese a un massimo di 340). Otto per anziani al piano terra (di cui 4 da 64 metri quadri e 4 da 43) con accessi per i diversamente abili; 16 per giovani coppie da 63 metri quadri; 16 per anziani (di cui 4 da 43 metri quadri e 12 da 31); 24 per studenti (che non hanno risposto). Nel progetto ci sono anche un poliambulatorio, una sala ritrovo per anziani e sale studio.
Andrea D’Aurelio