SULMONA – Assegnati cinque alloggi del contratto di quartiere di cui quattro a giovani coppie e uno a una coppia di anziani. Fra rinunce e ripensamenti dovuti alle lungaggini burocratiche alla fine è sceso notevolmente il numero di case che saranno occupate a stretto giro dagli inquilini anche se per l’assessore comunale alle politiche della casa, Mauro Tirimacco, si tratta di “un passo in avantiâ€. “Adesso si avvia l’iter che porterà alla sottoscrizione dei contratti e alle ultime verifiche del casoâ€- ha detto l’assessore che ieri ha preso parte alla commissione. Sei i nuclei familiari che si sono presentati alla zona peep per scegliere l’alloggio e verificare di persona la situazione. Alla fine entreranno in cinque dopo un ulteriore rinuncia. Prima di entrare in possesso degli alloggi bisogna sottoscrivere i contratti ma soprattutto rivedere le tariffe. I lavori di costruzione del palazzo sono terminati dopo 15 anni. L’importo di 5 milioni, sui 9 totali per sistemare anche verde pubblico e aree urbane di viale delle Metamorfosi e viale Sallustio, è servito a costruire nell’area libera di viale delle Metamorfosi – da 3mila metri – che sbuca sulla statale (nei pressi della palazzina Ater), 64 alloggi di ultima generazione a canone concordato (cioè da un minimo di 220 euro al mese a un massimo di 340). Otto per anziani al piano terra (di cui 4 da 64 metri quadri e 4 da 43) con accessi per i diversamente abili; 16 per giovani coppie da 63 metri quadri; 16 per anziani (di cui 4 da 43 metri quadri e 12 da 31); 24 per studenti (che non hanno risposto). Nel progetto ci sono anche un poliambulatorio, una sala ritrovo per anziani e sale studio. Ma dei 64 alloggi solo 6 ne verranno assegnati subito. Per gli altri c’è bisogno di un nuovo bando. E al primo piano si trova anche la Guardia di Finanza che ha trovato ospitalità dopo i lavori che si rendono necessari in piazza Garibaldi. Quello del contratto di quartiere è un piccolo segnale che comincia a far muovere qualcosa sul fronte dell’emergenza abitativa anche se, come direbbero i nostri avi, non dire gatto se non ce l’hai nel sacco. Nel senso che ora si passerà alla fase della sottoscrizione dei contratti, dopo il posizionamento degli ultimissimi arredi e la definizione delle tariffe per il canone concordato che deve passare al vaglio del Consiglio Comunale. Ci siamo o quasi.
Andrea D’Aurelio