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SULMONA. Spariscono due servizi nel punto nascita dell’ospedale di Sulmona. Si tratta della stanza dedicata al corso per parto e a quella dell’ambulatorio pelvico, entrambe sacrificate per i lavori a scaglioni che partiranno a breve per adeguare l’ala Bolino con 6 milioni di euro di fondi Pnrr da spendere nell’immediato. Gli interventi a scaglioni hanno comportato, nei mesi scorsi, trasferimenti e accorpamenti dei reparti del presidio ospedaliero. Una situazione che ha penalizzato l’ostetrica e la ginecologia che si ritrova senza locali per i corsi pre parto e senza ambulatorio per il pavimento pelvico. La direzione sanitaria aveva annunciato soluzioni alternative che, ad oggi, non sono state ancora individuate. “Vogliamo valorizzare il nostro ospedale e partitore in città. Ma questi servizi sono essenziali e non possono scomparire”- insorgono le donne in stato interessante. Una contraddizione sul piano aziendale e politico. Il punto nascita, lo scorso anno, era stato inserito nel piano sanitario regionale e quindi salvato dalla chiusura. La riduzione di tali servizi di certo non incentiva l’unità operativa

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