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“Coinvolgere i medici di famiglia, arma necessaria per superare l’emergenza, superando l’approccio terapeutico che consiste nel prescrivere paracetamolo e vigile attesa per 72 ore”. E’ la sollecitazione che arriva alla Regione Abruzzo dal Comitato Terapia domiciliare Covid-19. L’attuale approccio è previsto da una nota Aifa del 9 dicembre 2020 che lo scorso 4 marzo è stata sospesa dal Tar Lazio a seguito del ricorso presentato dallo stesso comitato. Dei temi in questione si è parlato nel corso di un incontro cui hanno preso parte il presidente del comitato, Erich Grimaldi, l’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, e il commissario dell’Agenzia sanitaria regionale, Pierluigi Cosenza, membro del Gruppo tecnico scientifico regionale (Gtsr). Presenti anche la consigliera regionale Sabrina Bocchino, i medici del 118 di Sulmona Giampiero Cuna e Anna Erspamer e Milena Pesolillo, socio ordinario del Comitato e referente della regione per i rapporti con le istituzioni. “L’assessore Verì – sottolinea il comitato in una nota – ha condiviso l’approccio precoce proposto dai medici del Comitato, ovvero lo schema terapeutico adottato, mentre Cosenza si è riservato di confrontarsi con gli altri rappresentanti del Gtsr, pur sostenendo che lo stesso approccio è adottato dagli infettivologi negli ospedali ovvero, a nostro avviso, allorquando la malattia è degenerata. È necessario dunque coinvolgere i medici di famiglia, arma necessaria per superare l’emergenza. Confidiamo in un’apertura immediata dell’assessorato per l’adozione dello schema terapeutico”.

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