“Se l’obiettivo è arrivare al 70 per cento della popolazione vaccinata entro settembre, non si può che accelerare anche in Abruzzo le somministrazioni ai lavoratori: i call center sono pronti a fare la loro parte”. La sollecitazione arriva da Francesco Ranalletta, 36enne responsabile commerciale della Tecnocall, impresa abruzzese che opera nel settore del contact center da oltre vent’anni e dà lavoro a circa 400 persone nelle sedi di Avezzano (L’Aquila), Pescara e L’Aquila. Ranalletta è anche membro direttivo Assocontact, una delle principali associazioni di categoria di un settore sempre più importante. Ha scritto al presidente della Regione, Marco Marsilio, invitandolo a prendere in considerazione in tempi stretti una campagna di vaccinazione rivolta ai 3mila addetti dei call center abruzzesi, con la possibilità di eseguire le somministrazioni direttamente nelle sedi lavorative, in questo periodo semivuote in quanto si è optato per lo smart working. La proposta è in linea con il primo protocollo d’intesa firmato tra la ministra degli Affari regionali, Maria Stella Gelmini, il governatore del Friuli-Venezia Giulia Fedriga, il presidente di Confindustria regionale Giuseppe Bono e i sindacati, e definisce per la prima volta in concreto le regole per le vaccinazioni sul posto di lavoro aprendo la strada ad accordi che verranno estesi a tutto il Paese. “Il consiglio direttivo di Assocontact – spiega Ranalletta – si è subito messo al lavoro per tradurre in pratica quanto annunciato dal premier Draghi, nella consapevolezza che il nostro settore dà lavoro a oltre 80 mila persone, più di 3mila in Abruzzo”. “Anche tra i miei dipendenti ci sono persone a rischio, e poco conta che ora lavorino da casa, in smart working, comunque ottima opportunità . Da uomo e da imprenditore mi preme tutelare la loro salute, che vengano al più presto messi la riparo da questo terribile virus”, tiene a sottolineare Ranalletta.