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SULMONA – “Ogni anno ci dovremo vaccinare. Sarà possibile tornare a una vita più libera ma sempre protetti”. Lo afferma a chiare lettere il dottor Alessandro Grimaldi, primario del reparto malattie infettive dell’ospedale San Salvatore  dell’Aquila, che ai nostri microfoni parla della campagna vaccinale in atto, della durata dell’immunità,  del trend negativo che sta investendo ultimamente la provincia dell’Aquila. “E’ difficile che noi torneremo completamente alle vecchie abitudini. Il virus continuerà, anche se in maniera meno importante, a farci compagnia”- interviene l’infettivologo- “dopo un anno il vaccino va rifatto e nel frattempo dovremmo rifarlo contro un virus che potrebbe essere mutato. Avverrà un pò quello che è avvenuto per l’influenza. Non si potrà abbassare tanto la guardia. Torneremo a fare una vita più libera ma sempre protetti”. Secondo Grimaldi non è immediata l’uscita dalla pandemia ma con la vaccinazione di massa si potrà tornare a fare delle cose che da un anno non si possono fare. Sacrifici fino a settembre. Almeno. Anche se bisogna evitare di reiterare le scelte pericolose dello scorso anno, ovvero riaprire tutto in estate per poi stare peggio in autunno. Il primario di malattie infettive analizza anche la curva epidemiologica. Un dato salta subito all’occhio, ovvero l’assenza di decessi in questa terza ondata per il reparto del nosocomio aquilano anche se- prosegue Grimaldi- “nella nostra provincia non c”è una tendenza così drastica alla discesa. La curva tenderà ancora a crescere. Abbiamo casi che arrivano tutti i giorni. E’ un momento che richiede massima prudenza e attenzione perchè la variante del virus è più contagiosa ma anche più cattiva perchè il 20-30 per cento dei casi danno una malattia più aggressiva”.  E ancora l’infettivologo interviene a proposito della risposta anticorpale al vaccino, dei passi in avanti per la presa in carico dei pazienti in ospedale e dei post Covid. L’intervista integrale è disponibile sulla nostra piattaforma di youtube.

Andrea D’Aurelio

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