Impennata di contagi a Pescara, che oggi registra il record di nuovi casi. La provincia, insieme a quella di Chieti, è da ieri in zona rossa. Preoccupa l’area metropolitana, dove dilaga la variante inglese, a cui – secondo le ultime stime del laboratorio di Genetica molecolare dell’Università di Chieti – è riconducibile il 65% dei contagi, percentuale in aumento rispetto ai giorni scorsi. “La variante è ora dominante”, afferma il direttore della struttura, Liborio Stuppia, secondo cui nella zona serve un “lockdown duro”. Si tratterebbe di una delle aree d’Italia in cui la variante sta circolando di più. I nuovi casi registrati in provincia di Pescara sono 308, dato che supera il record precedente di 303 del 6 febbraio. Fortissima la pressione sull’ospedale di Pescara, dove tutta la catena di gestione dell’emergenza – dal 118 al pronto soccorso alle aree di degenza – è in tilt. Al completo, ormai da giorni, il Covid Hospital: decine i pazienti già trasferiti in altre strutture. Ricoverati anche 30enni e 40enni con sintomi importanti. “La variante inglese sta letteralmente mangiando viva la precedente”, afferma Stuppia. “Difficile individuare le cause, ma la variante cresce in modo esponenziale e sta diventando dominante. Le decisioni finali spettano alla politica” conclude.
Per vedere percentuali così alte bisogna tornare indietro alla metà di novembre 2020, ai giorni più duri della seconda ondata. Dodici i decessi, che fanno salire il bilancio delle vittime a 1.575. Il tasso di occupazione delle terapie intensive raggiunge la soglia di allarme del 30%: alla luce dell’ultimo aggiornamento sono occupati 57 posti letto, pari al 30,16% dei 189 complessivamente disponibili nelle quattro Asl. La regione era al di sotto del valore limite ormai da due mesi, ma con il repentino aumento dei contagi degli ultimi giorni cresce anche il numero dei pazienti più gravi. In particolare, 537 pazienti (-10 rispetto a ieri) sono in terapia non intensiva e 57 – cinque in più rispetto a ieri, al netto di decessi, dimissioni e nove nuovi ricoveri – sono in terapia intensiva. Gli altri 11.383 (+334) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl.
Scuole di ogni ordine e grado chiuse a Pescara, Montesilvano, Spoltore e Citta’ Sant’Angelo, fino al 28 febbraio, data la situazione della pandemia. E’ quanto deciso nel corso dell’incontro che si e’ svolto oggi pomeriggio in prefettura alla presenza, tra gli altri, dei sindaci e dei rappresentanti della Asl. I sindaci degli altri Comuni del territorio della provincia di Pescara potranno valutare, in base alla situazione, di disporre la sospensione delle attivita’ didattiche in presenza.