SULMONA – Ritorno al patrimonio netto dal 2024, esito partecipato e positivo degli accordi di ristrutturazione con 151 creditori, ovvero l’88,2 per cento, ma soprattutto nessun taglio alla pianta organica che comprende 215 dipendenti. Sono questi gli elementi più significativi che emergono dal piano di risanamento aziendale del Cogesa, depositato lo scorso 19 dicembre dagli advisor e dal Presidente del Cda, Nicola Guerra, nell’alveo della procedura dello stato di crisi. Il piano sarà esaminato dai soci del controllo analogo il prossimo 30 dicembre, dopo la convocazione dell’ultimo minuto arrivata dal sindaco di Sulmona, Gianfranco Di Piero mentre domani approderà in assemblea il bilancio d’esercizio che presenta una perdita di 1,8 milioni di euro. All’ordine del giorno anche la nomina dell’amministratore unico, per la quale manca la quadra della politica. Quanto al risanamento, che avverrà in cinque anni, si punta al recupero dei crediti d’imposta e alla ristrutturazione del debito per un totale di 5 milioni circa. Secondo gli esperti, nonostante la mancanza di flusso in cassa, uno degli effetti positivi è il totale della disponibilità bancaria che ammonta a 4 milioni circa per poter far fronte alle spese. Confermati gli investimenti del piano Css e piano fotovoltaico mentre non ci sarà alcun taglio tra il personale, fermo restando la gestione dei 43 contenzioni per i livelli superiori. Il piano prevede un accompagnamento graduale dei lavoratori inabili con ricambio generazionale a costi agevolati. Ora si attende l’omologa del Tribunale ma soprattutto la discussione con i soci che avevano diffidato nei giorni scorsi la governance. Intanto, come preannunciato, Asm ha presentato richiesta di acquisizione della quota di Pratola Peligna che sarà dismessa il prossimo 28 dicembre con delibera del Consiglio. Un passaggio che era nell’aria. Come pure saranno probabilmente gli aquilani ad indicare la nuova governance.