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INTRODACQUA – Nessun colpevole per il crollo al Palasport di Introdacqua. Dopo dieci lunghissimi anni si chiude il procedimento penale davanti al collegio giudicante del Tribunale di Sulmona, presieduto dal Presidente Pierfilippo Mazzagreco, che questa mattina ha pronunciato la sentenza di assoluzione per i due imputati rimasti sotto processo, Giuseppe Verna, legale rappresentante della ditta subappaltatrice e Nicola Gabriele Di Cencio, direttore tecnico dei lavori. Il Pubblico Ministero aveva chiesto la prescrizione, pur riconoscendo la colpa di entrambi, stando alle risultanze della perizia disposta dal giudice, che ha evidenziato un difetto di costruzione del nodo 16 del fabbricato. Una tesi contrastata dalla difesa che ha fatto effettuare ulteriori consulenze. Sono stati escussi anche i soggetti che avevano in uso la struttura prima del crollo. Il palazzetto realizzato negli anni Novanta costò quasi un milione di euro, stanziati dalla Regione. Per tanti anni restò inutilizzato, fino al 2008 quando fu inaugurato e utilizzato da scuole e associazioni sportive del paese. Il crollo del tetto avvenne nella notte del 10 febbraio 2012 in seguito ad un’abbondante nevicata. Dopo il crollo del tetto la Procura aprì un’inchiesta. Nell’aprile del 2016 s’interessò della vicenda anche il tg satirico Striscia la notizia, su iniziativa dei gruppi consiliari di minoranza al Comune di Introdacqua. In totale furono notificati nove avvisi di garanzia, anche agli ex sindaci, Giuseppe Giammarco e Terenzio Di Censo, usciti entrambi prosciolti. Oggi si scrive la parola fine sulla vicenda con l’assoluzione degli ultimi due imputati. Il fatto non sussiste per i giudici del Tribunale. A commentare la sentenza è il sindaco di Introdacqua, Cristian Colasante, che è rimasto in aula fino alla lettura del dispositivo. “La chiusura del procedimento ci consente fin da subito di chiedere i fondi Pnrr per riqualificare la struttura, demolilarla e ricostruirla”- ha detto Colosante. Il Comune si era costituito parte civile nel processo. Andrea D’Aurelio

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