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SULMONA – Cefalea, insonnia, difficoltà respiratorie e fiato corto, dolori muscolari, alterazioni al rene e alla tiroide. Sono tanti. Troppi gli effetti del Covid al livello polmonare e respiratorio. Le cosiddette “cicatrici” che non spariscono con il tampone negativo ma lasciano strascichi importanti che, talvolta, sfociano anche nella fibrosi polmonare. Un lungo elenco di sintomi e criticità che ha portato il medico pneuomologo Antonino Maiorano Picone a rispolverare la proposta caduta nel vuoto, lanciata alla nostra emittente la scorsa estate, ovvero l’istituzione di un ambulatorio sul territorio per i post Covid. Maiorano Picone per oltre vent’anni ha prestato servizio nel reparto di medicina dell’ospedale di Sulmona. Dallo scorso settembre è stato collocato a riposo ma il medico, quello che vive la sua professione come una sorta di missione, non va mai in pensione. Per questo sta continuando ad operare sul territorio. “L’ospedale mi manca. E’ inutile a dirlo”- ha esordito il medico rilanciando la proposta dell’ambulatorio post Covid, che serve a seguire i pazienti guariti ma che presentano conseguenze al livello polmonare. Una sorta di “sede distaccata” da creare, magari con una rete di volontari, da agganciare a quella del capoluogo di regione che sta predisponendo il primario di malattie infettive, Alessandro Grimaldi. Maiorano Picone rilegge anche l’ultimo ventennio dell’ospedale di Sulmona. “Non è in declino”- conclude-“ ma servono ancora risorse umane”.

Andrea D’Aurelio

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