banner
banner
banner
banner
banner
banner
banner
banner
banner
banner

SULMONA – Il civismo come completamento e non sostituzione dei partiti, il divorzio con Gerosolimo senza risentimento, l’opzione del Senato per giocare la partita e le priorità da chiedere al governo che verrà, almeno si spera. Doveva essere un incontro con gli amici di Bruno ma di informale c’era ben poco questo pomeriggio al Meeting Santacroce di Sulmona dove si è presentato il governatore- senatore Luciano D’Alfonso, invitato dall’ex sindaco di Sulmona che ha chiamato a raccolta esponenti politici e imprenditoriali. Un summit trasversale, dal Pd a Forza Italia, che ha visto la presenza si dei fedelissimi di Bruno ma anche del capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale Elisabetta Bianchi e dell’ex assessore comunale Cristian La Civita. Il primo pensiero D’Alfonso lo ha rivolto al suo ex assessore regionale Andrea Gerosolimo. “Ho un gradimento molto elevato nei suoi confronti. Riconosco la sua effervescenza e creatività ma sono rimasto meravigliato dalla non ambizione amministrativa”- ha detto il Presidente della Regione- confessando di non nutrire risentimento ma sicuramente di essere rammaricato per l’interruzione di una possibilità di collaborazione. Poi l’analisi del civismo prendendo spunto dal caso Sulmona. “Non ho mai pensato che il civismo sia il sostituto della politica, può essere un elemento complementare ma non il sostituto, altrimenti diventa una cantina”- tuona D’Alfonso- facendo accenno anche all’esperienza dei Cinque Stelle. Quanto all’agenda di governo il governatore “sceglie” le priorità: flat tax, reddito di cittadinanza e servizi welfer. “Dal governo mi attendo le uova cioè risultati. Trovino risorse e copertura ai tanti impegni assunti”- conclude D’Alfonso- confermando di scegliere l’opzione senato. “Sono quattro volte che vado. Al Senato voglio andarci per giocare la partita” e poi scherza con i giornalisti: “Presidente o Senatore? Chiamatemi Luciano D’Alfonso o Primiano di Campo di Giove che era capo della resistenza al tempo dell’unità d’Italia”.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento