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di Andrea D’Aurelio SULMONA. La digestione è stata pesante e lunga ma il sindaco, Gianfranco Di Piero, è pronto a bissare la cena di pesce con Fratelli d’Italia, questa volta senza macinare chilometri e arrivare fino al capoluogo adriatico, dove la scorsa settimana, il primo cittadino con i consiglieri meloniani, con il capogruppo del Pd e con quello di Intesa per Sulmona, sono stati immortalati nel banchetto di pesce, consumato in un locale di Pescara. La foto, pubblicata dai colleghi de “Il Germe”, ha fatto discutere, scatenando una serie di reazioni e perfino una riunione di maggioranza, che si è tenuta la scorsa domenica, voluta dal sindaco, per chiarire subito il “peccato di gola”. Una tavolata che, secondo parte della minoranza e non solo, è l’immagine di una trasversalità politica e di nuove possibili alleanze tra il sindaco e Fratelli d’Italia che, da settimane ormai, non firma più i comunicati con il resto dell’opposizione. “Abbiamo subito per anni attacchi beceri, lezioni di moralità, indistintamente da parte di alcuni personaggi che hanno imbarbarito il clima politico in città e consentito a Gianfranco Di Piero di diventare Sindaco di Sulmona. Quello a cui assistiamo oggi invece è semplicemente la cristallizzazione del potere in mano a pochi, una oligarchia Dibenedettiana”- sostengono i civici, Franco Di Rocco e Luigi Santilli. “Il pranzo di Pescara ha cristallizzato per sempre le facce di chi, tradendo l’elettorato, i sogni e le promesse di quei tanti cittadini che abbiamo scomodato e a cui vanno le mie scuse perenni, invece di riconoscere il fallimento dei loro comportamenti e consentire il ritorno alle urne, continua nell’ossessiva ricerca di modi per restare a galla. Come le mucillagini, quelle che infestano i mari della costa dove si sono incontrati nella inutile speranza di non essere visti”- tuona la consigliera comunale, Teresa Nannarone. Chiede spiegazioni Forza Italia. “Siamo certi che Masci saprà chiarire ogni aspetto della questione che ha provocato sconcerto negli ambienti del centrodestra cittadino e non solo”- aggiungono gli azzurri che, nelle scorse comunali, avevano appoggiato proprio Masci come candidato sindaco. L’avvocato meloniano non si scompone. “Faremo un’altra cena, questa volta in piazza XX Settembre, perchè non abbiamo bisogno di nasconderci. Non siamo andati negli studi privati ma in un ristorante dove c’era tanta gente. D’altronde noi, ciò che pensiamo, lo abbiamo sempre detto in Consiglio Comunale”- ribatte Masci- “abbiamo parlato di tante cose e anche dei problemi della città. Non era una cena per pianificare alleanze come sostiene qualcuno che la politica non la sa fare”. Accetta il nuovo invito a cena, anzi rilancia, il sindaco, Gianfranco Di Piero. “Dopo il clamore che si è sollevato, ho riunito subito la maggioranza per fare chiarezza immediata”- afferma il primo cittadino- “organizzerò subito una nuova cena per dimostrare che non c’era nulla di anomalo in quella conviviale”. Qualche esponente di Palazzo ha fatto sapere che nel vertice di domenica sera, sarebbe stato ammesso il tentativo di alleanza con Fratelli d’Italia. Ma il sindaco smentisce. Dopo la paranza adriatica, per riprendere il titolo usato dai colleghi, si va verso la “frittura peligna”. Un banchetto che sicuramente immortaleremo, cronaca permettendo, tenendo conto che proprio in questi giorni sono arrivati parecchi spunti di riflessione, anche per la politica (intesa come direzione della vita pubblica). Dall’urgenza di ricostruire una scala di valori, si se arriva a lottare per continuare a vivere per un semplice parcheggio, all’esigenza di valorizzare i professionisti della sanità nei piccoli centri, gli stessi che hanno salvato la vita ad una bimba di nove anni. Per non parlare del canile che il Comune ancora mette in regola, per il quale si continua a lottare tra malori e liti a colpi di sassi e bastone. Ma la cena trasversale, si sa, supera tutto.

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