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SULMONA – “Stiamo predisponendo l’avviso pubblico per individuare una sede alternativa. Nel giro di una settimana sarà pronto”. L’annuncio dell’ultimo minuto, sulle sorti del De Nino-Morandi di Sulmona, arriva dal Presidente della provincia dell’Aquila Angelo Caruso che fa sapere di aver avviato le procedure per indire l’avviso pubblico, finalizzato alla ricerca di una sede per i ragionieri e geometri, che potrebbero rientrare a Sulmona a stretto giro, si spera per l’inizio del prossimo anno scolastico. Ci sono voluti tre anni e mezzo prima di effettuare l’indagine di mercato e avviare la ricerca di un immobile che potesse ospitare gli studenti del De Nino-Morandi in un’altra sede, non in quella di via D’Andrea dal momento che è chiusa dal 17 ottobre 2014 dopo i sigilli posti dalla Finanza dell’Aquila per presunti lavori sbagliati post sisma. Si punta quindi al rientro dei ragionieri e geometri a Sulmona in un edificio che dovrà essere individuato. Si farà in tempo per il mese di settembre 2018? Nessuno ci mette la mano sul fuoco ma il Presidente della Provincia non perde il suo ottimismo. “La prossima settimana, una volta che termineremo la predisposizione dell’avviso pubblico, spiegheremo tutto”- ha garantito senza sbilanciarsi oltre. Se così fosse la città ne trarrebbe un chiaro giovamento dal momento che il rientro del De Nino-Morandi si attende da tre lunghissimi anni. Quanto alla sede storica i tempi restano lunghi. Si parla di tre o quattro anni come spiegato in precedenza dal comitato che è stato ricevuto dal Provveditorato alle Opere Pubbliche, soggetto attuatore per l’esecuzione dei lavori. L’incarico al progettista è stato affidato e il prossimo passo sarà l’elaborazione del progetto esecutivo e la richiesta di dissequestro della struttura. Ma se l’avviso pubblico sarà davvero emanato nel giro di qualche giorno è grazie non solo al lavoro delle istituzioni ma anche a chi non ha mai abbassato la guardia, come ad esempio gli ex alunni della scuola, che da mesi stanno facendo girare e firmare una petizione. Se sono rose fioriranno.

Andrea D’Aurelio

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